Il sogno di vedere una gara di sci alpino che possa collegare due nazioni differenti è svanito anche quest’anno. La discesa femminile di Zermatt-Cervinia non ha avuto alcun modo fortuna e, dopo il doppio stop per l’ambito maschile, si è ripetuto lo stesso canovaccio anche per il femminile con la cancellazione nella mattina di domenica 19 novembre. Gli investimenti milionari da parte di Svizzera e Italia sono non hanno trovato l’appoggio del meteo che, in forma opposta allo scorso anno, si è messo di traverso per la prova che avrebbe dovuto cambiare la Coppa del Mondo.
Se nel 2022 a mancare fu la neve, quest’anno le precipitazioni sono state forze eccessive per pensare di disputare qualsiasi gara accompagnate dalla nebbia e dal vento che ha cancellato ogni speranza anche nei pochi sprazzi di bel tempo. Troppo per non far pensare a uno spostamento nel calendario per non parlare di un addio a un sogno che ha dovuto scontrarsi con la natura, tuttavia in Valle d’Aosta si pensa già al 2024 nella speranza di riuscire finalmente a trovare uno spiraglio per affrontare la Gran Becca.
“Siamo molto dispiaciuti per l'annullamento delle gare di Coppa del Mondo del Matterhorn Cervino Speed Opening. È stato fatto un grandioso lavoro tecnico e organizzativo, riconosciuto da tutti, che purtroppo si è scontrato con le condizioni meteorologiche sfavorevoli – ha spiegato il governatore Renzo Testolin in una nota pubblicata dall’Ansa -.Questo sogno, questo progetto di collaborazione transfrontaliero, unico nel panorama della Coppa del Mondo, non si ferma qui. La FIS ne ha confermato la fiducia e da lunedì il comitato organizzatore si rimetterà al lavoro per un'altra edizione”.
Chissà se il 2024 sarà più fortunato e che l’unica attesa che dovremo affrontare sarà quella per vedere gli atleti aprire il cancelletto, il tutto dopo aver compreso quando e dove si recupereranno i due weekend di gara. Per il maschile si fa largo l'ipotesi per la Val Gardena, mentre per il femminile appare tutto in divenire in un calendario che appare già costipato.