È Max Verstappen a trionfare nel GP di Las Vegas di F1, penultimo appuntamento del mondiale. Sul velocissimo tracciato americano, l'olandese parte col giallo "spingendo" fuori pista Leclerc, ma dopo la penalità di 5 secondi e altri problemi riesce a pescare il jolly piazzando il doppio sorpasso su Leclerc e Perez, che lo seguono sul podio. Nel finale piccola sbavatura per il monegasco che va lungo, ma poi all'ultima curva piazza il sorpasso su Perez per il secondo gradino del podio. L'altra Ferrari di Carlos Sainz chiude col sesto posto al termine di una gara partita dal 12° posto in griglia e iniziata con un testacoda.
Contatti, penalità e sorpassi fino all'ultimo giro. Una sintesi perfetta di quello che è stato il GP di Las Vegas di F1, con il solito finale per il gradino più alto del podio, ma con una Ferrari in lotta fino alla fine. Sul velocissimo tracciato americano è il solito Max Verstappen a fare festa, con una Red Bull che ha sognato il doppio colpo con Perez, ma con un mai domo Charles Leclerc che si è trasformato in guastafeste. Sì, perché dopo la partenza dalla pole con tanto di polemica con Verstappen, che alla prima curva l'ha chiuso palesemente portandolo a girare largo e fuori pista con tanto di penalità di 5 secondi comminata all'olandese, il monegasco ha lottato a denti stretti contro una Red Bull potente e difficile da seguire. Ma lo ha fatto nel migliore dei modi, anche quando la sua SF-23 sembrava averlo abbandonato con un degrado gomme quasi decisivo. Quasi, perché il 16 della Rossa non si è arreso, neanche quando ha subito il doppio sorpasso da Verstappen e Perez, col messicano che ha sfruttato il lungo del monegasco a sei giri dal termine. E nonostante le frecce all'arco di Leclerc fossero ridotte, giro dopo giro è riuscito a rimettersi in scia alla Red Bull di Perez, beffandolo all'ultima curva con un sorpasso super da secondo gradino del podio.
Una festa rovinata, ma pur sempre festa in casa Red Bull, con Verstappen che vince l'ennesima gara della stagione che lo ha portato al terzo titolo iridato da assoluto dominatore. Ma lo ha fatto con la sua guida, quella sporca che lo ha contraddistinto negli anni e lo ha reso antipatico a tanti, con gli steward che non hanno potuto far altro che penalizzarlo in avvio di gara per la chiusura in curva 1 su Leclerc. Si è ripetuto, ma come vittima, con Russell, poi è volato via verso un successo meritato. E contro ogni aspettativa si è anche fatto uomo squadra, col team che gli ha chiesto di rallentare all'ultimo giro per dare scia a Perez per aiutarlo nella lotta con Leclerc. Ma non è bastato al messicano che ha chiuso terzo.
Alle spalle dei tre succede di tutto, con l'Alpine di Ocon che ha la meglio sull'Aston Martin di Stroll per il quarto posto, poi Carlos Sainz col sesto posto di rimonta. Una gara iniziata con un testacoda per lo spagnolo, che però ha saputo ricostruire con pazienza e tenacia, fino a sorpassare nel finale Hamilton che ha preceduto in top 10 il compagno di box Russell, Alonso e Piastri.
Fuori dalla zona punti Gasly, Albon e i motorizzati Ferrari (Magnussen 13°, Zhou 15° e Bottas 17°). Sfortuna per Norris, al terzo giro andato ko per un problema alla sua McLaren che lo ha spedito violentemente e ad alta velocità contro le barriere.