Chi ha dato una svolta al presente - e probabilmente anche al futuro - della Generazione Vincente Napoli Basket è un personaggio che fin da bambino ha capito che non c'è nulla di semplice nella vita. Che il destino ti mette di fronte a delle difficoltà che devono essere affrontate, non evitate. Questo è ciò che da sempre ha fatto Igor Miličić, fin da giovanissimo - vivendo nel confine tra Croazia e Bosnia - immerso negli orrori della guerra d'indipendenza croata.
"Avevo 14 anni e mi ero trasferito da pochi mesi a Spalato per giocare nel settore giovanile - ha raccontato Miličić in una intervista a Il Mattino. La mia famiglia invece era a Slavonski Brod, proprio in zona di guerra. La cittadina fu al centro di scontri feroci, la casa fu distrutta e le mie sorelle e miei cugini scapparono a Zagabria mentre i miei genitori come rifugiati andarono in Danimarca. E ancora oggi vivono lì".
Croato, classe 1976, ad appena 6 anni ha trovato nel basket un posto sicuro, in cui crescere e sognare. Dopo una discreta carriera da giocatore - durante la quale ha sollevato competizioni prestigiose come un campionato polacco, tre coppe di Polonia e una Coppa di Belgio - ha iniziato il percorso di allenatore in Polonia, paese di cui ha anche la cittadinanza, ad appena 38 anni.
La nuova vita da coach sorprende tutti: vince campionati a ripetizione, ben tre, e altre coppe nazionali. Grazie ai suoi brillanti risultati, Miličić viene scelto come allenatore della Nazionale Polacca e impressiona a EuroBasket 2022. Raggiunge uno splendido quarto posto superando ai quarti la Slovenia di Luka Dončić e cedendo solo alla Francia in semifinale. È il segnale che anche lui aspettava, è il momento in cui capisce che può ambire a grandi palcoscenici. Vive un'altra stagione in Turchia, al Beşiktaş, prima che il telefono squilli.
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"Mi ha chiamato il responsabile dell’area tecnico-sportiva di Napoli, Pedro Llompart - ha raccontato a Tuttosport. Mi ha proposto un progetto pluriennale. Il primo nella mia carriera da coach. Anche dove ero stato 5 anni, era per rinnovi stagionali. L'idea di lavorare in una grande organizzazione, ambiziosa come me, programmare un percorso di crescita con obiettivi, è la sfida. In Polonia potevo solo rivincere, amo le sfide, dopo la Turchia qui è il massimo".
Ed è così che la Gevi Napoli, a oggi, è al secondo posto in classifica. Due i punti di distacco da Bologna, 12 quelli conquistati in totale, successi pesanti come quello di ottobre su Milano, mostrando un basket moderno e spregiudicato per una formazione che lo scorso anno ha centrato la salvezza negli ultimi attimi di campionato. Eppure Miličić predica calma: "Testa bassa e lavorare". È questo il nuovo mantra di una Napoli che continua a volare.
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