Ci sono storie che vale la pena raccontare, che devono essere lette perché esempio di speranza e resilienza. Testimonianza di chi, in nome dello sport, ha saputo rialzarsi anche dopo tante cadute. Sempre a testa alta, con gratitudine e riconoscenza. Greta Riccardi, classe 2002, una vita dedicata alla ginnastica ritmica: una grande passione che la porta, sin da giovane, a fare le valigie per allenarsi e trasferirsi in Piemonte, lontana da casa. Una giovane promessa che venerdì 17 novembre del 2017 (pure le date ci mettono lo zampino!), attraversando la strada per andare a scuola, a Pavia la sua città, viene travolta da una betoniera. Il conducente dirà, poi, di aver avuto la sensazione di schiacciare un sassolino. Sull’asfalto rimane lei, sempre cosciente, con le gambe distrutte. Seguiranno svariati interventi chirurgici, per ricostruire soprattutto un piede piuttosto malconcio.
Una lunga degenza, sei mesi in ospedale; numerose sedute in camera iperbarica, con quel sogno da ginnasta che non l’ha mai abbandonata. “La ginnastica ritmica è stato il mio fil rouge, il motivo per rimanere attaccata alla vita… E alla speranza, anche quando per me sarebbe già stato un miracolo tornare a camminare”, racconta Greta. Nel mese di aprile del 2018, esce dall’ospedale e torna in palestra, ad allenarsi, nonostante tutto e tutti. Di nuovo le prime gare, con una sorta di tallone “finto” e una calza ad hoc per proteggere la gamba più provata dall'incidente. Piccole conquiste, il ritorno in pedana… Gli allenamenti, le competizioni e i primi obiettivi raggiunti, che a lei sono sempre sembrati doni, come il bronzo alla finale al nastro, ai Campionati nazionali di specialità del 2020. Perché Greta è così, una giovane donna, atleta caparbia, umile, con una sana abnegazione al lavoro e alla fatica. Brillante studentessa di Fisioterapia, all’Università di Pavia, nonostante lezioni e tirocini, riesce ad allenarsi ogni giorno per preparare gare di alto livello.
Ma gli appuntamenti dolorosi con la vita, per Greta, non si esauriscono: nel mese di luglio di quest’anno, l’ennesima prova: un inaspettato problema di salute la costringe, nel giro di pochi giorni, a essere sottoposta a un delicato intervento chirurgico alla testa. Segue un faticoso periodo di convalescenza e poi, come sempre, il ritorno in palestra, alla fine del mese di settembre. Due settimane per preparare il Campionato di Specialità. La qualifica alle finali Nazionali con la palla, uno fra i suoi attrezzi del cuore, insieme al nastro. La gara, a Campobasso, lo scorso weekend, dove in quel minuto e mezzo Greta dipinge, col suo corpo, un esercizio che vale la medaglia d’oro e il titolo di Campionessa italiana. Un traguardo per lei sempre sognato, sfiorato e mai raggiunto prima. Ma, la vita premia e restituisce ciò che toglie, Greta. E come dici sempre tu: “Crederci sempre… Arrendersi mai!”