VOLLEY

Volley, Velasco si presenta: "Concentrato su Parigi 2024. Egonu e Antropova? Sì ma non insieme"

Il successore di Mazzanti dopo l'addio a Busto Arsizio e la nomina a ct: "Sono emozionato, è una grande responsabilità"

© Getty Images

È il giorno della presentazione di Julio Velasco come nuovo ct della nazionale di volley femminile, incarico che assumerà formalmente il 1° gennaio. Il tecnico argentino, che aveva già ricoperto l'incarico in passato, ha parlato in conferenza dopo il burrascoso addio alla Uyba Busto Arsizio: "Sono un po' emozionato, è una grande responsabilità allenare una squadra che ha ottenuto risultati così grandi e che è stata beniamina dei tifosi insieme a quella maschile - le sue parole -. Sono molto contento, non c'è modo migliore di vivere la vecchiaia. Voglio ringraziare la Uyba, capisco che si sono trovati in una situazione difficile".

Velasco ha passato anche del recente passato azzurro: "Mazzanti? Molti commenti sul suo conto sono stati ingiusti, ha gestito una situazione complicata. A volte, semplicemente, i cicli finiscono. Era capitato anche a me con la squadra maschile: mi era stato proposto il rinnovo, ma io avevo capito che il ciclo era finito e avevo deciso di passare alla nazionale femminile (era il 1996, ndr)".

Si è poi concentrato sulla sua filosofia gestionale: "Io ascolterò tutti, c'è sempre da imparare. Quello che è fondamentale è che ci sia disponibilità totale da parte delle giocatrici. Io terrò sempre conto delle necessità individuali, ma bisogna avere una linea chiara: il mio ruolo è decidere ed è quello che farò. Sarà importante anche il rapporto con i club: io sono del parere che quando uno è impegnato col club deve pensare solo a quello, ma lo stesso deve valere quando è impegnato in nazionale". Assieme a lui ci saranno Massimo Barbolini (allenatore di Scandicci, ndr) e Lorenzo Bernardi (allenatore di Novara, ndr) come assistenti: "Ho scelto coach di A1 perché siano miei collaboratori, per integrare lo staff e per pensare già al dopo-Parigi. Serve una figura che mi aiuti pensando già al domani".

L'obiettivo numero uno, naturalmente, al momento è qualificarsi per l'Olimpiade di Parigi 2024: "È un obiettivo fondamentale, per ora penseremo solo a quello. Però è fondamentale uno staff che guardi anche oltre, a dopo le Olimpiadi. Non creiamo troppe aspettative, serve una capacità di adattamento alle difficoltà. Anche un campione come Djokovic doveva andare alle ultime Olimpiadi per vincere una medaglia d'oro facile e invece non ha vinto neanche il bronzo. Dovremo farci gli anticorpi per la pressione. Sono sicuro che andremo a Parigi, poi vincere una medaglia è il sogno di tutti, se ce la facessimo tutto il movimento farebbe un gran salto in avanti".

Sul dualismo Egonu-Antropova: "Se io ho una preoccupazione è per la ricezione, per la difesa, non certo per l'attacco. Se avessi problemi a gestire grandi giocatrici non avrei accettato l'incarico. Egonu e Antropova fortissime ma non giocheranno assieme. Poi magari dopo un allenamento cambio idea, ma a oggi la vedo così".

Infine una battuta sul mancato doppio incarico: "Sono sempre stato contrario, anche quando mi conveniva economicamente. Penso che se uno allena la nazionale deve concentrarsi solo su quella". 

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