LA POLEMICA SULLA PISTA OLIMPICA

Milano-Cortina 2026, Abodi risponde a Malagò: "Cercheremo di tenere il bob in Italia"

Il ministro per lo Sport e i Giovani ha replicato alle affermazioni del numero uno dello sport azzurro che aveva accusato la politica in merito alla mancata costruzione della struttura di Cortina d'Ampezzo

"Qui l'unica opinione che posso confermare è che cercheremo, nei limiti in cui arriveranno le risposte tecnico-economiche, di mantenerla in Italia". Sono queste le parole del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi in merito alla situazione della pista da bob per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Il titolare del dicastero ha voluto rispondere ai duri attacchi lanciati dal presidente del Coni Giovanni Malagò che aveva definito la situazione "un calvario". In occasione del DLA Piper Sport Forum andato in scena a San Siro Abodi ha rassicurato tutti dicendo che una decisione verrà presa a brevissimo, soprattutto in considerazione alla fattibilità del progetto di ristrutturazione riguardante la pista di Cesana Pariol
 

"La prossima settimana contiamo di organizzare una cabina di regia per valutare dossier che ci arriverà dalla società infrastrutture Milano-Cortina e mettere in condizione la fondazione tra 5-6 dicembre di assumere una determinazione. Si è lavorato intensamente, hanno lavorato con società le carte sono arrivate, le risposte sono state date, ora faremo le nostre valutazioni" ha sottolineato Abodi che lascia trasparire qualche speranza di poter raggiungere un accordo, soprattutto dopo che la Nazionale di bob a 4 ha dimostrato lo scorso weekend di poter esser particolarmente competitiva in vista dei Giochi con il podio ottenuto in Coppa del Mondo ottenuto tredici anni dopo l'ultima volta. 

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Nelle ore precedenti la tensione era salita complice le affermazioni di Malagò che, al termine della riunione della Giunta del Coni, ha tuonato contro la politica accusandola di non lavorare a favore dello sport azzurro: "La pista da bob per Milano-Cortina? Qui è diventato il caso dei casi, perché qualcuno, soprattutto la politica, dice che è uno scandalo e che dobbiamo rimanere in Italia. Questo è un paese scientificamente impostato, salvo grandi eventi sportivi non si è costruito nemmeno un impianto pubblico da Roma '60 e Cortina '56, sfido chiunque a dimostrare il contrario. Io che sono portabandiera di questo mondo dico: come possiamo migliorare e crescere se non c'è infrastruttura? - ha proseguito il numero uno dello sport italiano -. I governi da Cortina '56 non sono mai riusciti a costruire un palazzo dello sport pubblico, è tutta roba vecchia, per cui lo dico: è un calvario, ma secondo me sarà la migliore Olimpiade di sempre e sarà un successo. È un calvario e fossi stato in un altro paese avrei potuto dire che forse mi sono pentito, ma in Italia no".

Malagò ha spiegato con attenzione anche la situazione della pista di Cesana che attualmente è abbandonata dal 2011 quando, a soli cinque anni dalle Olimpiadi di Torino 2006, venne chiusa per gli eccessivi costi di mantenimento: "È "existing" ma al momento non è certo "working", qualcuno poi dice: guarda che noi facendo così la facciamo diventare working. Bene, non è un problema, ma qualcuno del governo mi scriva su una lettera che Cesana ha il 100 percento delle garanzie, non solo finanziarie, ma anche tecniche. A quel punto vado dal Cio per dire che Cesana è diventata anche working. Ogni giorno che passa siamo in attesa della lettera, sono cinque mesi che non è stata convocata la cabina di regia e allo stesso tempo c'è la deadline il 6 dicembre - ha precisato il dirigente romano -. Inoltre vorrei ricordare che per qualsiasi modifica al Masterplan deve esserci l'unanimità degli enti locali. Io sono sereno, se ci farà questa cosa, bene. Qualcuno però ha cercato di trasferire le responsabilità in capo allo sport ma in questo caso lo sport è vittima".

Chi sarà protagonista delle Olimpiadi 2026 e non conosce ancora il suo destino è anche lo Stadio "Giuseppe Meazza" di Milano che è al centro delle progettazioni di Milan e Inter, decise ad andare avanti spedite sulla creazione di nuovi stadi di proprietà qualora non ci fosse un cambiamento sul vincolo che vige sulla struttura calcistica. "Nuovi stadi a Milano? Registro positivamente che il progetto del Milan va avanti, l'Inter ha la sua progettualità, su San Siro c'è una volontà del Comune di recuperare un'agibilità progettuale che non sia soltanto legata al vincolo posto su questa infrastruttura, dalle caratteristiche affascinanti, un'infrastruttura meravigliosa. Mi auguro che si possa adattare anche al futuro e non solo che possa ricordare i trionfi del passato - ha aggiunto Abodi -. Il problema indubbiamente c'è, ma mi fermo qui per il rispetto di ciò che sta facendo l'amministrazione comunale che è il primo soggetto interessato. Da Ministro mi preoccupo soltanto, ma è una preoccupazione che non esiste, che la cerimonia d'apertura si possa effettuare qui nelle modalità che abbiamo deciso". 

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