LA POLEMICA

Caso Velasco, Lega Volley attacca: "La nostra A1 usata come un taxi"

Il presidente Fabris e la numero uno di Milano Marzari: dura critica alla Federvolley

© ufficio-stampa

Il giorno dopo la presentazione al Centro Pavesi di Julio Velasco come nuovo tecnico della nazionale femminile, non si placano le polemiche. Al fianco di Uyba Busto Arsizio, che fino all'ultimo aveva sperato che il coach argentino completasse la stagione, sono scese in campo la Lega Volley con le parole del suo presidente Mauro Fabris e la Vero Volley Milano per voce di Alessandra Marzari. A irretire il consorzio delle società che unisce A1 e A2 anche gli ingaggi di Barbolini (allenatore di Scandicci) e Bernardi (Novara) come assistenti azzurri.

“Ieri è stata una giornata importante per il nostro movimento. La Nazionale ha trovato un grande allenatore, mito della pallavolo mondiale, per andare alle Olimpiadi e sul podio – recita il comunicato firmato da Fabris –. Ottima scelta, che sosterremo con tutte le nostre forze”.
Dopo i complimenti, l'attacco. “Non possiamo però dare la nostra condivisione alla gestione della vicenda, alle sue modalità di svolgimento, alla sua tempistica. Siamo a stagione avviata. Atlete e staff sono stati composti tenendo conto di mille equilibri. Con traguardi per i club già da raggiungere. E invece, dal divieto federale al doppio incarico di allenatore di club e Nazionale, da noi mai condiviso, siamo passati al “raddoppio del doppio incarico” con la chiamata ulteriore di due allenatori di nostre società in Nazionale. Che senso ha averlo fatto ora quando non potranno aiutare Velasco, dice la Federazione, sino a fine stagione? Non rischieranno di “distrarsi” o di creare situazioni strane se andranno, come auguriamo ai loro club, ai Playoff Scudetto, come dice il neo CT azzurro per spiegare le sue scelte?”
Poi Fabris passa alla questione UYBA: “Abbiamo dovuto prendere atto dai giornali di tutto questo, senza alcun confronto con la Lega che cura gli interessi generali di tutta la Serie A, con forzature sugli interessati e sui club per decisioni da assumersi in maniera inaccettabile ad horas. La UYBA Volley Busto Arsizio paga ingiustamente il prezzo più alto con la perdita di un allenatore, che ha giocato con le parole contrattuali (con la solita eleganza e sagacia, il Presidente Malagò si è limitato a parlare di “misunderstanding e della necessità di evitare imbarazzi nell’ambiente”) per fare e disfare a piacimento. Io, come altri, alla Presentazione del Campionato, quando già si parlava della sostituzione di Mazzanti, avevo raccolto il suo impegno a concludere comunque la stagione con Busto. A saperlo, perché dare tanto risalto da parte nostra al suo arrivo in Serie A, che non può essere considerata un taxi, sapendo che se ne sarebbe andato dopo 2 mesi?“
“Ora la frittata è fatta, quando sarebbe bastato lasciar almeno concludere la Regular Season – prosegue amaro Fabris –. Recependo la richiesta di alcuni Presidenti, ritengo necessario convocare a breve una riunione della Consulta di Serie A1 per esaminare quanto accaduto e le azioni future. Noi abbiamo sempre rispettato le competenze e le necessità federali, soprattutto quando toccano le nostre Nazionali. Vogliamo continuare così. Ma si devono rispettare il lavoro, gli investimenti, i progetti delle nostre Società e preservare la regolarità e trasparenza del Campionato”.
“Velasco – conclude Fabris – ha ricordato che non tutte le atlete sono uguali: basta guardare al loro conto in banca, a quelle che giocano o non giocano in Champions o nelle Finali della stagione, dunque devono essere trattate diversamente. Ha detto. Parole sante. Bisognerebbe però anche ricordarsi degli interessi, dei progetti, dello svolgimento delle competizioni, delle società che garantiscono quei conti in banca – non solo alle nostre campionesse – tenendo in piedi da sole, senza contributi statali, anzi pagando tasse gara e altri balzelli, il movimento di vertice della pallavolo femminile italiana. Forza Azzurre! Buona giornata”.

MARZARI: "MERITIAMO RISPETTO"

"Alla società UYBA è stata fatta una ingiustizia. In base alle leggi scritte, ad esempio le interpretazioni contrattuali, e alle leggi non scritte, come la parola data, sempre a titolo di esempio. È facile strepitare, ribellarsi, quando chi subisce l’ingiustizia siamo noi stessi; è più difficile quando sono gli altri, quando la coscienza ci dice che così non ci si comporta, che quando si ha il potere bisogna amministrarlo con grazia e rispetto, che l’interpretazione ‘ad personam’ delle regole non è cosa. Non è cosa che ci sta con i nostri migliori pensieri sullo sport“. A sfogarsi dopo la decisione di Julio Velasco di abbandonare la panchina dell'Uyba a favore di quella della Nazionale è stata anche la presidente del Vero Volley Alessandra Marzari: “Le società sportive di serie A, con tutte le altre società d’Italia, fanno la fortuna della Federazione e dei suoi CT, con la loro passione, la loro voglia di fare bene, i loro investimenti, le loro straordinarie squadre. Non il contrario. Ci meritiamo rispetto, non ci meritiamo di apprendere decisioni già prese o da prendere in tempi ristretti, inadatti, senza uno straccio di comunicazione decente o di proposta strutturata. Non ci meritiamo neanche incursioni distraenti in un campionato già assurdamente impegnativo, a causa di un calendario che ancora una volta abbiamo subito, come chi in campo ci sta - ha aggiunto la numero uno della squadra di Milano -. Non siamo certo qui, almeno non io, ad ubbidire a prepotenti, pur illustri, neanche quando si tratta della nostra amata nazionale femminile, reduce da un disastroso torneo, da una disastrosa gestione che ne ha sancito l’esclusione dalle Olimpiadi, speriamo solo per ora“.

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