mercato giallorosso

Roma, Tiago Pinto come Mourinho: "Big fuori portata per noi, Dybala e Lukaku l'eccezione"

 Il ds ammette i limiti economici dei capitolini e ribadisce lo stesso pensiero dello Special One

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Dopo Mourinho anche il general manager della Roma Tiago Pinto ammette i limiti economici dei giallorossi in sede di mercato, con i nomi dei big che sono fuori dalla portata del club capitolino. Come ammesso già dallo Special One, che parlando di giocatori come Sanches e Dybala aveva ammesso che senza la loro pregressa storia clinica non sarebbero arrivati in giallorosso, anche Pinto ha sottolineato che il 90% dei big non rientrano nei piani di mercato della Roma: "La Roma non può prendere il 90% dei giocatori di fascia A perché costano troppo".

Parlando al Social Football Summit, Pinto ha ammesso: "Poi ci sono situazioni come Dybala e Lukaku che siamo riusciti a gestire oltre a Mourinho. In queste 3 situazioni siamo stati bravi nel timing. Quello che ha fatto la differenza è stato il lavoro di squadra con la proprietà e l'amore e la passione che solo Roma sa dare".

"Considerata la Roma ereditata con tanti giocatori sopra i 30 anni, con infortuni cronici e tanti calciatori fuori rosa, dico che fare più di 150 milioni di vendita e mantenere 80% di giocatori della prima squadra, portando Wijnaldum, Lukaku, Mourinho, Matic e Dybala, significa che siamo riusciti a fare tante cose difficili insieme" ha aggiunto. A questo proposito Pinto ha elogiato il suo ds: "La bravura del direttore sportivo si vede da diversi fattori, non solo da quanto completa affari in uscita. Stiamo facendo un lavoro importante qui, Mauro Leo mi aiuta tanto quando si tratta di mercato".

Poi ha ribadito: "Il tempo dimostrerà quello che abbiamo fatto nella Roma negli ultimi 3 anni. Siamo riusciti a fare tante cose difficili insieme. Il mio compito è di lasciare la Roma in una condivisione migliore rispetto a quando sono arrivato".

E sulla possibilità che la Roma crei la squadra B ha invece risposto: "È una riflessione che stiamo facendo, ma nel contesto italiano non sono convinto che possa essere importante. I miei dubbi sono i tanti soldi che servono, la capacità di venire in serie B e ho paura che una squadra B possa posticipare l'uscita dei giocatori. Il nostro settore giovanile ha sempre prodotto tanti giocatori e farli esordire non è mai scontato - ha aggiunto Tiago Pinto - Serve il coraggio di metterli in campo. Negli ultimi anni c'è molto del nostro allenatore in questo senso. Il Settore giovanile è la luce dei miei occhi, è una pietra angolare. Mi piace molto seguirlo da vicino"

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