F1

F1, Verstappen: "Troppi circuiti cittadini e gare sprint, se continua così smetto"

L'olandese torna ad attaccare i nuovi format di gara: "Certe cose non appartengono alla Formula 1, dobbiamo concentrarci sullo sport"

Dopo le dure critiche al GP di Las Vegas, Max Verstappen torna ad attaccare i circuiti cittadini, le gare sprint e il calendario della F1: "Le piste vere sono sempre quelle più divertenti da guidare - le parole dell'olandese in una lunga intervista al Telegraph -. La gente può dire quello che vuole sui circuiti cittadini, ma alla fine dei conti, non sono quelli i posti a cui appartiene una vettura di Formula 1. L'ho detto a Stefano Domenicali. Penso che sia molto importante che i piloti parlino della necessità di mantenere vere le corse e che non sia solo una questione di spettacolo esterno. Dobbiamo concentrarci sullo sport stesso".

Già all'inizio della stagione Verstappen aveva avvertito che avrebbe potuto lasciare il Circus se lo sport avesse apportato troppe modifiche ai weekend di gara che "non erano nel DNA dello sport". In quell'occasione il 3 volte iridato aveva fatto riferimento soprattutto alle proposte per aggiungere più weekend sprint al calendario. Verstappen ha confermato di non aver cambiato idea e che sarebbe pronto a dire addio se percepisse che la situazione stia diventando insostenibile: "Sicuramente. Ci sono comunque tante altre cose là fuori. Non c'è solo la F1 nella vita. Ci sarà un giorno in cui ti svegli e pensi di voler fare qualcos'altro. Non dipende solo dall'avere una macchina vincente o meno, riguarda la qualità della vita in generale perché stiamo viaggiando per troppe gare".

Nel corso dell'intervista Verstappen ha anche parlato delle voci secondo cui l'entourage di Lewis Hamilton si sarebbe fatto avanti con la Red Bull all'inizio di quest'anno. L'olandese ha detto che "non avrebbe mai funzionato" tra loro e che sarebbe stato "meglio per lo sport" se fossero rimasti in team separati. "Penso che sia positivo anche averci in squadre diverse - le sue parole -. Per me la cosa importante è che i nostri rivali si assicurino di essere abbastanza competitivi per battagliare. Perché altrimenti non importa chi metti uno accanto all’altro, c’è solo una macchina che vincerà di nuovo il campionato e non è quello che vogliono i tifosi".

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