FRANCESCO BAGNAIA: 10
L'idea era di assegnare al neocampione-bis della premier class mezzo punto in meno per la scelta (apparentemente poco sensata) di rischiare più del necessario, astenendosi dal ricalcare la scelta gomme del diretto rivale per il titolo nella Sprint della vigilia. Bagnaia però è fatto così: ragiona con la sua testa sempre e si assume le relative responsabilità, sempre. Se il risultato finale gli dà ragione, non ce n'è una (di ragione) che impedisca di riconoscergli il massimo dei voti. Primo pilota a vincere due titoli iridati di fila con Ducati: non è l'unica coccarda della sua stagione ma secondo noi è quella più significativa.
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JORGE MARTIN: VOTO 5
Cinque al weekend di Valencia, ovviamente. Anzi al GP della domenica, perché la vittoria nella Sprint della vigilia era stata da dieci pieno. Jorge parte con la fionda ma alla prima staccata del terzo giro fa (proprio con il diretto rivale) le prove generali dello strike di tre giri più tardi con Marc Marquez. Ci sta: il ducatista Pramac doveva tentare il tutto per tutto e ha preso la missione alla lettera. Pure troppo? Beh, no: non poteva davvero fare altrimenti. Gli errori però restano e Jorge ha finito per pagarli senza sconti. Si sfoga con i suoi, poi volta pagina e guarda già al 2024: sarà un osso duro per tutti, Bagnaia in testa.
FABIO DI GIANNANTONIO: VOTO 7
Peccato per la penalità finale causa pressione gomme irregolare che lo butta giù dal podio. In pista Fabio aveva incorniciato con il secondo posto negli scarichi della Ducati di Bagnaia un finale di stagione che vale permanenza nella premier class anche per il 2024 con VR46 (da ufficializzare). Bella la sua rimonta, soprattutto il finale all'arrembaggio mentre tutto intorno colleghi ben più esperti di lui scivolavano via a causa del repentino abbassamento della temperatura ambientale (e quindi delle gomme) in una gara che - rispetto al solito - è iniziata un'ora più tardi. Poi la doccia fredda della penalizzazione, causata proprio... dalle gomme.
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MARC MARQUEZ: VOTO 7
L'otto volte iridato era deciso a chiudere con una nota alta la sua avventura con Honda. Non sarebbe riuscito a vincere ma la sua esperienza - in un GP ad eliminazione come sarebbe poi diventato nel finale quello di Valencia - avrebbe potuto portarlo in zona podio. Forse. Nota stonata: Marc nel dopogara ha apertamente confessato di aver messo una marcia in più appositamente per il weekend dell'addio alla Honda. Quindi si era un po' tirato indietro nei GP precedenti? Mah...
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BRAD BINDER: VOTO 6
Il sudafricano fa il diavolo a quattro per tutto il Gran Premio: va largo in curva ma riesce a salvarsi... in corner, si becca una penalità per condotta di guida irresponsabile, rimonta e chiude all'attacco. Alla fine tanta "garra" viene premiata dal terzo gradino del podio, grazie alla penalità di Di Giannantonio. VOTO 4 invece al suo compagno di squadra JACK MILLER che - oltre alla sua KTM - lancia nella via di fuga mentre si trovava al comando la possibilità di salvare in extremis (con la vittoria, appunto) una stagione costantemente nell'ombra del suo coriaceo compagno di squadra sudafricano.
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JOHANN ZARCO: VOTO 6,5
Disastroso nella Sprint, il nizzardo si riscatta con una prova ben più solida nel GP domenicale. Prova pure a mettere sotto minaccia Bagnaia e non si perde d'animo quando viene invece infilato da Di Giannantonio. Taglia il traguardo terzo mentre tutto il box Pramac si sta stringendo intorno al suo compagno di squadra Martin per consolarlo ma ha solo sorrisi e ringraziamenti per tutti al termine di una stagione che lo ha visto sfatare finalmente il tabù della prima vittoria nella premier class. Per poi fare l'upgrade sul secondo gradino del podio a cose fatte, grazie alla penalità inflitta a Di Giannantonio.
MAVERICK VINALES: VOTO: 5,5
Sfumato il via dalla pole causa infrazione regolamentare nel warm up, lo spagnolo decide di creare qualche grattacapo al connazionale Martin impegnato nella rimonta iridata, poi va alla deriva a chiude in coda alla top ten un weekend altalenante e un Mondiale nel quale non è riuscito a fare la differenza con il compagno di squadra Espargarò, fallendo la missione di diventare l'uomo faro che Aprilia gli chiede di essere.