L'ANALISI

Davis, l'Italia torna nell'Olimpo del tennis: numeri da leader per Sinner

Dati e statistiche del trionfo azzurro e del suo protagonista principale

© Getty Images

La straordinaria vittoria della Davis 2023 ha riportato l'Italtennis sul tetto del mondo. Un bis arrivato ben 47 anni dopo l'impresa di Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli contro il Cile nel 1976. Si tratta dell'intervallo di tempo più lungo per un Paese tra il suo primo e secondo titolo nella storia della competizione davanti a Repubblica Ceca (32 anni), Croazia (13 anni) e Svezia (9 anni). Solo la Gran Bretagna (79 anni tra il 1936 e il 2015) e la Francia (59, tra il 1932 e il 1991) hanno avuto un'attesa più lunga dell'Italia tra due vittorie consecutive della Coppa Davis. Numeri che sottolineano la grande attesa e l'incredibile portata del trionfo azzurro a Malaga. 

Leggi anche

Italia in vetta al ranking della Coppa Davis: è la prima volta nella storia

Un successo ottenuto grazie a un crescendo implacabile della squadra capitanata da Volandri, bravo a scegliere gli uomini di giusti per dosare le forze e massimizzare il risultato. Nella fase finale della Davis 2023, del resto, Sinner & Co. hanno vinto tutti gli ultimi cinque incontri (solo tra il 1976 e il 1977 la Nazionale ha fatto registrare più vittorie consecutive, nove). Prestazioni che non hanno lasciato scampo a Serbia e Australia e riportato la prestigiosa "Insalatiera d'argento" in Italia.

Un titolo conquistato con classe e caparbietà e che affonda le radici nella crescita incredibile delle nuove leve del tennis azzurro. Rispettivamente con 22 anni, 3 mesi, 10 giorni e 22 anni, 9 mesi, 4 giorni, Sinner e Arnaldi sono i giocatori italiani più giovani ad aver ottenuto un successo in una partita di finale di Coppa Davis nella storia del tennis nostrano. Nella speciale classifica dei baby-campioni azzurri, nel dettaglio Jannik e Matteo si piazzano davanti a campioni del calibro di Barazzutti, Panatta, Bertolucci, Pietrangeli e Nargiso. Statistica che conferma la forza di una squadra capace di tornare sul tetto del mondo sfruttando al massimo l'entusiasmo e le potenzialità del gruppo.

Leggi anche

L'Italia torna a casa con la Coppa Davis: "Siamo stanchi, ma abbiamo scritto un pezzo di storia"

Tutto grazie a un campione capace di guidare l'Italia al trionfo: Jannik Sinner. In stato di grazia, dopo essere diventato il primo italiano a raggiungere l'ultimo atto delle Finals nell'era Open, l'altoatesino ha preso per mano la squadra e l'ha trascinata alla vittoria con autorevolezza, coraggio e forza. Una prova da leader vero. Da quando è stato pubblicato il ranking ATP nel 1973, del resto, Jannik è diventato il primo giocatore italiano a sconfiggere tre volte il numero 1 del mondo nella stessa stagione (Alcaraz a Miami, Djokovic alle ATP Finals e in Coppa Davis). In particolare Sinner ha affrontato Novak a testa alta tre volte nell'arco di 11 giorni. Si tratta dell'intervallo temporale più breve tra tre incontri contro Nole per un giocatore dall'inizio della sua carriera. E in tutti i match Jannik è sempre stato all'altezza della situazione, diventando il primo giocatore a sconfiggere Nole due volte in una singola sfida di Davis e dimostrando di essere pronto a lottare non solo per la vittoria dei tornei più importanti del circuito, ma anche per il trono Atp.

Leggi anche

Sinner pazzo di gioia: "Una cosa grande, è per tutti gli italiani"

Gli ultimi risultati, del resto, parlano chiaro. Nel 2023 i giocatori italiani hanno ottenuto quattro successi contro il numero 1 al mondo (tre volte Sinner e una Musetti). Tanti quanti gli italiani ne avevano registrati nei precedenti 45 anni (Pozzi vs  Agassi, Volandri vs Federer, Fognini vs Murray e Sonego vs Djokovic). Particolare che evidenzia non solo l'impennata del livello del tennis italiano, ma anche l'exploit di Jannik. In Davis Djokovic non perdeva dal 2011 in singolare contro Del Potro per ritiro e il numero uno azzurro l'ha regolato in semifinale diventando anche il primo giocatore a sconfiggerlo dopo aver salvato tre match point consecutivi. E non è tutto qui.

Leggi anche

Sinner incanta e porta l'Italia nella storia: l'Australia è ko, la Davis è azzurra 47 anni dopo

A ottobre Sinner è diventato numero 4 del mondo nella classifica ATP, eguagliando il miglior piazzamento all-time di Panatta nel 1976 e il primo azzurro a chiudere l'anno nella top-5 mondiale. Trionfi alla mano, a soli 22 anni e 74 giorni, Jannik Sinner ha conquistato il suo decimo titolo ATP a Vienna in finale contro Daniil Medvedev, diventando così il giocatore italiano con più titoli in singolare maschile dell'Era Open al pari di Adriano Panatta (10 successi). Con 13 finali ATP raggiunte sul cemento, l'altoatesino è inoltre il tennista italiano ad aver conquistato più finali su questa superficie nell'Era Open, più del doppio di qualsiasi altro.

Risultati raggiunti grazie a un 2023 da urlo, anno in cui il numero uno del tennis italiano ha giocato sette finali (più di Panatta nel 1973) e ha vinto quattro titoli ATP (Montpellier, Toronto, Pechino e Vienna) come aveva già fatto nel 2021. Escalation ottenuta grazie a un servizio più potente ed efficace e a una maggiore qualità del suo tennis. In questa stagione, del resto, Jannik è risultato il giocatore con più successi contro avversari nella top-5 del ranking e il giocatore italiano con più vittorie contro giocatori della top-3 della classifica mondiale da quando la classifica ATP è stata introdotta nel 1973. Numeri che col trionfo in Davis incoronano una stagione indimenticabile del tennis azzurro e del suo leader.

Notizie del Giorno
ALLENATORI LIBERI

Da Allegri a Xavi e Zidane, quanti mister senza panchina: i tecnici sul mercato

COPPA ITALIA

Coppa Italia, date e orari degli ottavi di finale: il calendario fino alla finale

VERSO BELGIO-ITALIA

Spalletti: "La formazione è fatta, sarà durà per chiunque giocare contro di noi"

SPAGNA, ECCO MORATA: L'ATTACCANTE TORNA AD ALLENARSI IN GRUPPO

ROMA

Incontro Friedkin-Ranieri a Londra: c'è l'accordo, si attende solo l'ufficialità

ITALIA

Barella: "La Nazionale mi era mancata. Belgio? Tra le mie vittime preferita"