NAPOLI

Napoli, Simeone punta il Real Madrid: "Voglio segnare al Bernabéu, sarà una gara speciale"

Il Cholito, indietro nelle gerarchie del Napoli di Mazzarri, spera di poter lasciare il segno nella gara contro i Blancos

Walter Mazzarri è pronto a tornare a riassaporare la Champions League col suo Napoli, in una sfida stellare contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti per centrare l'obiettivo ottavi di finale. Servono i tre punti per garantire il passaggio con 90' di anticipo, un traguardo che Giovanni Simeone spera di poter regalare agli azzurri magari con un suo gol. Perché il Cholito, figlio del tecnico dell'Atletico Madrid, al Bernabéu vuole lasciare il segno: "È una partita importante, segnare sarebbe un grande obiettivo per la mia carriera, per la mia vita- ha detto in un'intervista a Marca- e per dimostrare a me stesso e alla squadra che siamo forti e una delle migliori in Europa".

L'argentino, in una lunga intervista rilasciata al quotidiano spagnolo, ha però sottolineato che il gol al Bernabéu sarà cercato, ma non di certo come sogno di una vita: "La gara è importante, ma non lo vedo come un sogno. Un grande sogno sarebbe segnare un gol in finale di Champions League e vincerla".

Lui che la Champions ce l'ha tatuata sul corpo: "Un giorno ho visto una partita di Eto'o al Barcellona e ho visto che si toccava l'avambraccio, un gesto che mi è rimasto. Appena sono tornato a casa ho detto ai miei che volevo tatuarmi la Champions League. Mio padre mi disse di no, che ero pazzo, che per giocare a calcio non serviva un tatuaggio. Mia madre mi ha chiesto e le ho detto che giocare quella Coppa era il mio sogno e che il giorno in cui avrei segnato l'avrei baciato. Quel tatuaggio mi ha fatto migliorare nella mia carriera e superare molte sfide. E segnare un gol alla prima palla che ho toccato in Champions League contro il Liverpool è stato incredibile. Volevo farmelo tatuare per far capire che un giorno avrei voluto segnare in Champions, anche se in quel momento mio papà non lo capiva, ma in quel momento gli ho fatto vedere che lo avevo fatto per qualcos'altro".

E la partita del Bernabéu, come detto, sarà speciale per Giovanni per via della rivalità di papà Diego Simeone, tecnico dell'Atletico: "Per me, per il Napoli, è una partita speciale. Ho vissuto tutta la vita con l'Atletico sul petto, ho sempre avuto la maglia e sono un grande fan del club oltre che di mio padre. Voglio segnare e vincere per raccontarlo ai miei figli. Loro sono una squadra forte, con tifosi accaniti in uno stadio in cui tutti sognano di poter giocare".

Attenzione particolare a Jude Bellingham: "Lo adoro, è sempre in movimento per dare opzioni ai suoi compagni. Ha potenziale, oltre quello che vediamo. Mi piace molto ed è interessante quante volte chiede palla. Chiunque abbia la palla deve avere delle opzioni ed è bello vedere giocatori come Jude".

Sul Napoli pronto a sfidare i Blancos ha aggiunto: "Abbiamo tanta voglia, tanta energia. Stiamo iniziando a creare un percorso per lottare per le prime posizioni e siamo ansiosi di fare una bella partita a Madrid. L'anno scorso abbiamo fatto qualcosa di storico, tutti hanno affrontato il Napoli e ora affrontano i campioni e fanno di tutto per batterci. Ora siamo sulla strada giusta per ripartire. De Laurentiis? Per noi è il presidente, ma è anche un tifoso che gioca un ruolo importante per il club. Mi piace che è quel pazzo che esulta per un gol".

A Marca, poi, Simeone ha ammesso: "Futuro in Liga? Può succedere, mi mancano ancora tanti anni di carriera. Spero un giorno di poter giocare vicino a mio padre e di non dover prendere l'aereo". Ma a chi gli chiede se giocherebbe mai per una squadra allenata dal Cholo risponde: "Difficile entrare in un gruppo dove l'allenatore è tuo padre. Siamo tutti egoisti e possiamo pensare 'guarda, c'è il figlio di Simeone...'. È difficile integrarsi come figlio, forse per lui sarebbe più facile perché se il figlio sta bene lo mette, se non sta bene non gioca".

Ma intanto, oltre il gol al Real, uno degli obiettivi dell'attaccante del Napoli è tornare a conquistare la maglia dell'Albiceleste: "Ho sempre cercato di dimostrare al ct che voglio esserci, ma ci sono anche altri giocatori al mio stesso livello, se non superiori. Cercherò sempre di trovare il modo per tornare a far parte di quel gruppo".