“Ciao a tutti. L’intervento è andato bene grazie alla professionalità e alla competenza del Prof. Lippolis e di tutto il suo team medico a cui va la mia più profonda gratitudine. Grazie a tutti per i messaggi di sostegno e vicinanza. A presto”. Sono queste le parole che ogni appassionato di tennis attendeva con ansia da Tathiana Garbin. La capitana della nazionale femminile si è sottoposta a un secondo intervento per l'esportazione di un raro tumore che sta combattendo da diverso tempo e che non le ha impedito di trascinare l'Italia nella finale di Billie Jean King Cup.
La 46enne veneziana non ha mai smesso di combattere e, mostrando quella grinta che la contraddistingueva in campo, ha deciso di farlo anche in corsia provando a sconfiggere un nemico apparentemente più forte di qualsiasi altra avversaria. Sostenuta dalle sue ragazze che hanno deciso di farle visita in ospedale qualche giorno prima dell'operazione, Garbin aveva rivelato delle problematiche di salute al termine della finale di quello che si può definire il Mondiale del tennis femminile.
"Oggi, desidero condividere con tutti voi una parte importante del mio percorso di vita. È con serenità e fiducia che annuncio che a ottobre ho subito un intervento chirurgico per trattare un raro tumore - aveva spiegato Garbin -. È mia intenzione condividere questa esperienza personale con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e gli atleti sull’importanza della ricerca medica e della prevenzione. La diagnosi precoce e il supporto medico adeguato sono fondamentali per affrontare qualsiasi sfida e spero che la mia storia possa ispirare altri a prestare attenzione alla propria salute”.
La speranza ora è quella di vederla imporsi su questo "ospite indesiderato", anche al meglio dei cinque set, e di ritrovarla sulla panchina azzurra a condurre le ragazze in Billie Jean King Cup, magari con la speranza di riportare l'Italia sul tetto del mondo a distanza di dieci anni dalla finale di Cagliari vinta sulla Russia.