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Xiaomi Smart Band 8, recensione: due sole novità ma da non sottovalutare

 

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Se è vero che, di anno in anno, la Smart Band di Xiaomi si è sempre aggiornata nel segno delle "virgole", nel senso che ormai è un prodotto maturo e perciò non ha bisogno di grandi ritocchi, la nuova generazione ha qualcosa in più da dire rispetto al solito. Chiariamoci: resta il piccolo grande oggettino tech di sempre, comodo da indossare e ricco di funzioni per chi cerca un wearable meno ingombrante di uno smartwatch ma l'ulteriore aumento del display - di pochi millimetri, è vero, ma su un display da 1.62" fa la differenza - e una cassa finalmente più robusta ed elegante rendono Xiaomi Smart Band 8 ancora più completa.

Partiamo proprio dalle due novità, visto che di fatto convergono nell'oliva che da sempre fa da contenitore di display, hardware e sensoristica. A parte il leggero aumento delle dimensioni dello schermo, è cambiato il design perché il tutto non è più racchiuso e inserito totalmente nel cinturino di silicone: ora ci avviciniamo maggiormente a uno smartwatch a livello di concezione, visto che il cinturino è diviso in due parti che si agganciano/sganciano nella parte alta e bassa dell'oliva con tre conseguenze. La prima è quella di un prodotto maggiormente rifinito, cassa a vista e che ben si stacca dal cinturino; poi ora c'è la possibilità di cambiare i cinturini con altri più "tradizionali" a livello di stile, più simile a un orologio; infine bisogna sottolineare come fatalmente l'oliva sarà più esposta agli urti, visto che non è più protetta lateralmente dal cinturino. Ci sentiamo di promuovere la scelta di Xiaomi perché troviamo miglioramenti sotto il profilo del design e della percezione con un minimo fattore di rischio in più.

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Per il resto, Smart Band 8 fa quello che vi attendete perché va in scia a ciò che avevamo visto negli anni scorsi. Non è come avere uno smartphone al polso, ma non è neppure quella la sua destinazione d'uso. Serve più che altro a restare informati sulle notifiche, avere funzioni base al polso (come meteo, timer, cronometro, sveglia ecc), monitorare diversi aspetti salutistici (passi, calorie, battito cardiaco, stress, sonno, SpO2) e registrare numerosi allenamenti. Fa tutto questo senza avere la pretesa di precisione assoluta - manca per esempio il GPS e i sensori non possono essere quelli che troviamo su wearable ben più costosi - ma in modo completo.

Tramite l'app Mi Fitness si può regolare in profondità qualsiasi aspetto, e con smartphone Xiaomi è anche meglio perché si avranno funzioni esclusive come il controllo della fotocamera. Resta sempre un po' caotica ma tutto sommato è completa di ogni funzione, si possono anche cambiare (si può fare anche dalla Band) i vari display - digitali o analogici - che possono mostrare più o meno informazioni.

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L'aumento minimo delle dimensioni del display non cambia i giochi sull'autonomia, che resta di 7-10 giorni a seconda di quanto si tenga attivo l'Always on e quanto si sfruttino i sensori, comunque ottima anche per via della regolazione automatica della luminosità del display. Il prezzo di listino è di 39,99 euro e, per quel che offre (da non dimenticare la resistenza all'acqua fino a 5 atmosfere), si può anche andare sopra con leggerezza alla mancanza dell'NFC: se cercate un wearable completo e non ingombrante che abbia almeno una settimana di autonomia, è la scelta giusta.

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