Volley, Velasco risponde alle polemiche sullo staff: "Vorrei la collaborazione dei club"
Il commissario tecnico ha risposto alla presidente del club brianzolo Alessandra Marzari in merito alla nomina di Pietro Muneratti come preparatore fisico della Nazionale
La nomina di Julio Velasco a commissario tecnico della nazionale italiana femminile di volley ha lasciato strascichi di non poco conto. La decisione di abbandonare a stagione in corso la panchina dell'UYBA Busto Arsizio non è andata giù a molti, in particolare dalle parti di Monza dove la presidente del Vero Volley Alessandra Marzari aveva parlato di "ingiustizia" nei confronti della squadra varesina mostrando i rischi che la mossa compiuta dalla Federazione avrebbe potuto portare.
La numero uno della squadra brianzola non avrebbe digerito nemmeno l'annuncio da parte dell'allenatore argentino di designare Pietro Muneratti nel ruolo di preparatore fisico, considerato il rapporto di lavoro in atto con il Vero Volley. Un atteggiamento che ha spinto "il tecnico filosofo" a rispondere attraverso una nota ufficiale della Federazione.
"Leggo con disappunto che la Presidentessa di Milano Volley ha interpretato come una mancanza di rispetto che io abbia annunciato il Professore Pietro Muneratti come Preparatore Fisico della Nazionale Femminile di Pallavolo. Avendo frequentato per anni questo mondo e conoscendone le dinamiche, ho provveduto a parlare con il Direttore Generale della Società, Claudio Bonati. Evidentemente c’è stato un fraintendimento e ho interpretato male la conversazione avuta con lui. Se avessi saputo che c’erano dei problemi non lo avrei annunciato. Mi scuso per l’errore - ha spiegato Velasco -. Vorrei però sottolineare che ho sentito e letto diverse volte le critiche avanzate dalla dott.ssa Marzari verso il modo di operare della Nazionale Femminile; la possibilità quindi di avere tra i componenti dello staff azzurro anche un preparatore fisico appartenente a club di serie A, avrebbe a mio avviso significato aiutare concretamente a migliorare l’efficienza del lavoro della Nazionale.Così come l’idea di avere come assistenti gli allenatori di alcune delle squadre più forti del campionato, come Milano, Novara e Scandicci, era un modo concreto per condividere un obiettivo così importante e dare un segno di unità al movimento. Mi auguro in ogni caso che in futuro ci sia una collaborazione proficua tra lo staff della Nazionale e tutte le società di Serie A, per il bene delle giocatrici e di tutto il movimento”.