FORMULA 1

Indagine FIA su Toto e Susie Wolff: conflitto d'interessi? È scontro con i team

La quarantunenne manager scozzese punta il dito sulla matrice sessista delle indiscrezioni giornalistiche

di Stefano Gatti

© Getty Images

Bufera di fine anno su Toto Wolff e Susie Stoddart, la coppia d'oro della Formula Uno. O meglio d'Argento, nel senso delle "frecce" Mercedes. In seguito alle rivelazioni giornalistiche di BusinessF1 Magazine, la Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA) ha aperto un'indagine su Wolff (Team Principal e azionista Mercedes) e sulla moglie, che occupa attualmente l'importante carica di Managing Director (amministratore delegato) di F1 Academy, legata a Formula1 e per questo indipendente dalla FIA stessa. Scopo dell'indagine è quello di verificare la presenza di un potenziale conflitto di interessi, visto che le indiscrezione di BusinessF1 riguardano il passaggio di informazioni tra un team principal e appunto il management FOM, che non sarebbero disponibili agli altri team principal, dai quali sarebbero arrivate le lamentele che hanno dato il via al "caso Wolff".  

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"La FIA è a conoscenza delle speculazioni dei media centrate sull'accusa di informazioni di natura confidenziale passate a un team principal di F1 da un membro del personale della FOM. Il Dipartimento di Conformità della FIA sta esaminando la questione".

Questo il comunicato con il quale la Federazione ha annunciato l'apertura dell'indagine.

Compleanno amaro per Susie Wolff, che mercoledì 6 dicembre compie quarantuno anni. Questo il suo commento alle indiscrezioni di BusinessF1. La manager inglese punta in particolare il dito sulla matrice sessista delle accuse:

"Sono profondamente offesa ma purtroppo non sorpresa dalle accuse pubbliche che sono state fatte questa sera. È scoraggiante che la mia integrità venga messa in discussione in questo modo, soprattutto quando sembra essere radicata in un comportamento intimidatorio e misogino e focalizzata sul mio stato civile piuttosto che sulle mie capacità. Nel corso della mia carriera nel motorsport, ho incontrato e superato numerosi ostacoli e mi rifiuto di lasciare che queste accuse infondate mettano in ombra la mia dedizione e passione per la F1 Academy. Come donna in questo sport, ho affrontato la mia giusta dose di sfide, ma il mio impegno per abbattere le barriere e spianare la strada al successo delle generazioni future rimane incrollabile. Nei termini più forti possibili, respingo queste accuse".

Dura la presa di posizione della Formula Uno sull'apertura dell'indagine federale, o meglio sulle modalità della sua comunicazione:

"Prendiamo atto della dichiarazione pubblica FIA, non condivisa con noi in precedenza. Confidiamo che le accuse siano infondate e disponiamo di processi e procedure atte a garantire la separazione di informazioni e responsabilità in caso di potenziale conflitto di interessi. Siamo fiduciosi che nessun membro del nostro staff sia responsabile della divulgazione non autorizzata di informazioni a un team principal del Mondiale e diffidiamo chiunque dal rivolgere accuse imprudenti e gravi prive di fondamento".

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Anche AMG Mercedes F1 aveva reagito con un proprio comunicato ufficiale nella serata di martedì 5 dicembre:

"Prendiamo atto della dichiarazione generica della FIA, che risponde ad accuse infondate da parte di un singolo media, e del briefing ufficioso che l'ha collegata al Team Principal di Mercedes-AMG F1. Il Team non ha ricevuto alcuna comunicazione dal FIA Compliance Department su questo argomento ed è stato molto sorprendente apprendere dell'indagine attraverso un comunicato stampa. Respingiamo completamente l'accusa contenuta nella dichiarazione e nella copertura mediatica associata, che interferisce erroneamente con l'integrità e la conformità del nostro Team Principal. Naturalmente, invitiamo il Dipartimento di Conformità della FIA a fornire una corrispondenza completa, tempestiva e trasparente in merito a questa indagine e ai suoi contenuti".