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F1: la Fia chiude il caso Wolff, ma rischia ritorsioni legali

La Federazione archivia l'indagine per conflitto d'interessi, ma i protagonisti non ci stanno: "Vogliamo vederci chiaro"

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Non accenna a placarsi la bufera che negli ultimi giorni ha coinvolto la Fia e i coniugi Wolff. Nella serata di giovedì la Federazione Internazionale dell'Automobile aveva annunciato la chiusura del caso scoppiato a inizio settimana, con al centro un'indagine per potenziale conflitto d'interessi riguardante proprio Toto, team principal della Mercedes e sua moglie Susie, managing director di F1 Academy. La dura presa di posizione dei team, a difesa della coppia, aveva portato la Fia a diffondere una nota in cui veniva la negata la presenza di indagini disciplinari e in cui si escludeva la possibilità di conflitti d'interessi o divulgazione di informazioni riservate. Questo, tuttavia, non è bastato a calmare le acque: entrambi i protagonisti hanno infatti fatto sapere di volerci vedere chiaro sulla faccenda, minacciando anche ritorsioni legali.

LA NOTA DELLA FIA

"Dopo aver esaminato il Codice di condotta e la politica sul conflitto di interessi di Formula One Management (Fom) e confermato che sono in atto adeguate misure di salvaguardia per mitigare qualsiasi potenziale conflitto, la Fia ritiene che il sistema di gestione della conformità della Fom sia abbastanza solido da prevenire qualsiasi divulgazione non autorizzata di informazioni riservate - recita il comunicato -. La Fia conferma che non sono in corso indagini etiche o disciplinari che coinvolgano qualcuno".

TOTO WOLFF E MERCEDES: "PRONTI AD ADIRE A VIE LEGALI"

Queste le parole con cui Toto Wolff, tramite i canali Mercedes, ha commentato la vicenda all'indomani della nota Fia: "Comprendiamo che ci sia un significativo interesse dei media per gli eventi che si sono verificati in questa settimana. Attualmente è in corso uno scambio legale attivo con la Fia. Siamo in attesa di avere piena trasparenza su ciò che è avvenuto e perché e ci siamo espressamente riservati di adire a vie legali".

SUSIE WOLFF: "SCOPRIRÒ CHI HA ISTIGATO QUESTA CAMPAGNA"

Dura anche la reazione di Susie Stoddart: "La mia prima reazione è stata: ‘È tutto?’. Per due giorni sono state fatte insinuazioni sulla mia integrità in pubblico, attraverso riunioni dietro le quinte. Ma nessuno della Fia mi ha parlato direttamente. Potrei essere stato un danno collaterale in un attacco fallito contro qualcun altro, o l’obiettivo di un tentativo fallito di screditarmi personalmente, ma ho lavorato troppo duramente per vedere la mia reputazione messa in discussione da un comunicato stampa infondato. Abbiamo fatto molta strada come sport e sono estremamente grata per il supporto unificato dei team di Formula 1. Ho lavorato con così tante donne e uomini appassionati della F1 e della Fia, che hanno a cuore gli interessi del nostro sport. Tuttavia, questo episodio è stato privo di trasparenza e senso di responsabilità. Ho ricevuto abusi online riguardanti il mio lavoro e la mia famiglia. Non mi lascerò intimidire e intendo procedere fino a quando non avrò scoperto chi ha istigato questa campagna e ingannato i media. Quello che è successo questa settimana semplicemente non va bene. Come sport dobbiamo chiedere, e meritiamo, di meglio".

ANCHE HAMILTON IN DIFESA DEI WOLFF: "INACCETTABILE DISCUTERE LA LORO INTEGRITÀ"

Sulla vicenda è intervenuto anche Lewis Hamilton, a Baku per la Cerimonia di premiazione di fine anno della Fia: "È alquanto deludente vedere che l’organo di governo del nostro sport abbia cercato di mettere in dubbio l’integrità di una delle più incredibili donne leader che abbiamo mai avuto nel nostro sport, Susie Wolff, senza alcuna prova. È inaccettabile. Sembra che ci siano alcuni individui nella leadership della Fia che ogni volta che cerchiamo di fare un passo avanti cercano di farci tornare indietro e questo deve cambiare".

LE PROSPETTIVE: LA F1 INDIPENDENTE DAL 2026?

Tutta la vicenda, come riportato da diversi organi d'informazione, sembra far emergere un conflitto molto più profondo tra la F1 (in particolare i vertici di Liberty Media) e la Fia guidata ex rallysta emiratino Mohammed Ben Sulayem. Già dopo la fine del campionato si era parlato di una possibile secessione e di un Circus pronto a diventare indipendente, voci che hanno trovato nuova linfa negli ultimi giorni. All'orizzonte ci sono le discussioni sul nuovo Patto della Concordia, che dovrebbe entrare in vigore nel 2026: in caso di mancato accordo e di ulteriore deterioramento dei rapporti la rottura potrebbe concretizzarsi.