Nuovo campionato, nuove regole per il calcio: le abbiamo annunciate, enumerate, spiegate. Norme che inevitabilmente cambieranno il comportamento dei giocatori in campo e che faranno altrettanto, va da sè, con quello dei direttori di gara. In senso migliorativo. Di questo ne è certo Graziano Cesari, ex arbitro, storico moviolista e opinionista Mediaset: "Bene! Più regole ci sono e meglio è perché rendono il lavoro degli arbitri elementare, nel senso di chiaro e coerente". Quindi giudizio positivo. Ma quale impatto concreto avranno questi cambiamenti? "La regola che avrà il maggior impatto è quella sul tocco di mano (cade il discorso della volontarietà, ndr): meno discrezionalità, quindi più falli fischiati e più rigori concessi. E chiarezza assoluta sui gol, perché non ci sarà da discutere sul loro annullamento. Più agevole poi la sinergia con il Var riguardo ai casi in cui braccio o mani saranno vicini al corpo (le scivolate, ad esempio). La percezione sul campo avrà più centralità".
Questa la regola "più rivoluzionaria" e facilmente applicabile. Ma la più difficile e controversa? "Quella sulla posizione del portiere sui calci di rigore senza dubbio. Un arbitro, da solo, non può avere la facoltà di controllare tutto, compreso il posizionamento preciso del piede del portiere sulla linea di porta. Qui l'utilizzo e il supporto del Var saranno fondamentali". Detto questo, giudizio assolutamente positivo per la nuova norma sulle punizioni: "Facile da leggere e utilizzare, visto che dovrà esserci luce tra la barriera e i giocatori avversari. Norma giusta e utile". Qualche dubbio, invece, sulla possibilià di far ripartire velocemente l'azione con il passaggio del portiere senza che la palla debba uscire dalla propria area per essere giocata: "Qui qualche dubbio di interpretazione resta. Sono curioso di ascoltare in proposito le indicazioni del designatore".