RECORDMAN

Nessuno come Melli: record in Eurolega con Milano. "Ho sempre voluto giocare qui, è un onore"

Nicolò Melli raggiunge un altro record: nessuno ha giocato più gare di Eurolega con la canotta di Milano: "Sono molto orgoglioso"

di Raffaele Pappadà

Nessuno ha giocato più partite di Eurolega di lui, con la canotta di Milano. In un momento difficile per la squadra, il nuovo record di Nicolò Melli regala all'Olimpia quel piccolo fascio di luce per fare chiarezza e guardare al futuro con la speranza di tornare quanto prima ai suoi livelli, in Italia e in Europa. La sua è la storia del predestinato e questo record è solo una tappa di un percorso che prosegue. 

Nicolò si è raccontato in un'intervista pubblicata dai canali ufficiali dell'EA7.

Da quando al Palalido venne premiato come MVP di un camp per giovani talenti guidato da Michael Jordan alla prima panchina in Serie A con Reggio Emilia, quand'era ancora un bambino, fino a diventare il primo nella lista d'oro di giocatori che hanno indossato la canotta di Milano nella competizione europea regina: la prima volta nel 2010, quando era appena arrivato da Reggio. "Dal mio esordio in Eurolega sono cambiati i giocatori e anche la pallacanestro è cambiata, sono passati quasi 15 anni. Se ricordo bene, il mio primo anno di Eurolega fu anche il primo dopo l'allontanamento della linea dei 3 punti, ci fu un periodo di adattamento alle nuove dimensioni del campo. Poi adesso si giocano quasi 20 partite in più ogni anno, l'intensità fisica è diversa. Fa tutto parte di un'evoluzione, per me è un bene".

© ufficio-stampa

Melli ha poi ricordato i giorni in cui si è concretizzato il suo passaggio all'Olimpia. "Io volevo venire a Milano. Stavo prendendo la maturità, dovevo studiare e incontrare le squadre interessate. Ma volevo Milano, è una città che per me è sempre stata attraente. Anche perché sono interista, per cui la trasferta a Milano ha sempre avuto un fascino particolare. E poi non devo spiegare cosa significhi l'Olimpia. Poi vengo da Reggio Emilia e qui ha giocato un giocatore reggiano speciale, Piero Montecchi".

Melli ha vinto anche a Bamberg e Istanbul, ma vincere a Milano è speciale. "Sì, ha ragione Datome, è diverso. Da italiano vincere con una squadra italiana ha tutto un altro significato. Poi giochi contro amici e compagni di nazionale".

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Non fortunata l'esperienza in NBA. "I due anni lì mi hanno lasciato un gran senso di incompiutezza, soprattutto il secondo anno. Non giocando mai ti resta dentro quella voglia di agonismo che non riesci a esprimere, per quanto ti puoi allenare. Mi mancava il pathos, in Europa forse esageriamo perché ogni partita è vissuta come da vincere a tutti i costi, in NBA è quasi l'opposto".

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A Milano sono tornati un professionista e un uomo diversi. "Ho ritrovato i punti di riferimento, sono molto contento di essere tornato, non me lo sarei aspettato, certe cose non si possono prevedere. Essere capitano mi dà un senso di responsabilità nei contronti di me stesso, dei miei compagni, della società e dei tifosi. Per me è un grandissimo onore".