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Thuram e il sentimento nerazzurro: "Mbappé sa perché ho scelto l'Inter e non il Psg"

Il francese: "Dimarco è quello con cui ho legato per primo, Acerbi difensore incredibile"

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Più dei numeri (sei gol e sei assist in campionato, 1 gol e 1 assist in Champions), più dello strapotere fisico abbinato a una tecnica raffinata, più ancora della perfetta intesa con Lautaro, di Marcus Thuram colpisce soprattutto la familiarità col mondo Inter, quasi non fosse arrivato a Milano solo la scorsa estate ma fosse cresciuto direttamente alla Pinetina.Dopo l'ennesima prova superlativa contro l'Udinese, l'attaccante francese oggi è stato protagonista a Frog Talks, un podcast al quale ha partecipato l'ex difensore dell'Inter Andrea Ranocchia. Occasione per spaziare dal campo al fuori campo per raccontare alcuni particolari di questo sua prima mezza stagione interista: "Siamo un bel gruppo e si vede anche da fuori. Abbiamo più o meno tutti la stessa età, ci alziamo tutti, anche la panchina, ad esultare. Il primo con cui mi sono trovato davvero bene è Dimash (Dimarco, ndr), lui fa morire dal ridere, ma anche con Calha (Calhanoglu, ndr) e Arna (arnautovic, ndr), oltre al gruppo di Basto (Bastoni, ndr) e Bare (Barella, ndr), ma comunque tutti, davvero con tutti. I momenti che vivi col gruppo sono momenti che non vivi mai allo stesso modo, è come essere in famiglia. Giocare ogni tre giorni aiuta molto perché resti sempre concentrato sulla partita dopo, non hai tempo di pensare alla partita di prima perché ne arriva subito un'altra.

In Italia ha già incontrato tanti difensori, ma uno in particolare lo ha colpito: "I difensori con gli attaccanti veloci fanno l’errore di prendersi un metro, così si fanno puntare e indietreggiano. Un giocatore che fa qualcosa di incredibile è Ace (Acerbi, ndr), che conoscevo ma oggi conosco meglio, quando mi giro lui ha sempre l’attaccante in mano, se gli sta vicino non può mai mettersi a correre". Dalle cose serie a quelle meno serie, c'è spazio anche per la moda: "Il meglio vestito è Darmian. Calha ha un bello stile, Arnautovic a volte, quando vuole. Il peggiore... Sono tanti. Bastoni a volte è tamarro, da morire, sembra lo faccia apposta, sembra che si metta a caso la prima cosa che trova e viene. Poi Cuadrado, a volte certe scarpe... Sensi si veste bene. Bastoni invece proprio non se ne frega...". Una scelta, quella di venire all'Inter, quindi ben ponderata e, soprattutto azzeccata: "Mbappè sa benissimo perché sono venuto all'Inter e non al PSG" ha poi aggiunto Thuram parlando questa volta a Canal+. "Non ho mai chiesto garanzie sul tempo di gioco, veniamo in un club per cercare di affermarci lì. Ma è una questione di sentimento. L'Inter c'era già due anni fa e mi ha sempre visto come numero 9, quindi è stata una scelta chiara.