Senior Advisor di RedBird e del Senior Management del Milan: questo dice il comunicato col quale è stato annunciato ieri il ritorno di Zlatan Ibrahimovic riguardo al ruolo dello svedese in questa sua terza avventura in rossonero. Ma in concreto, cosa significa? Perché questa è stata la domanda che tutti si sono posti, non solo i tifosi comunque elettrizzati dalla nuova partnership. Avrà Zlatan competenze tecniche? Si occuperà della gestione dello spogliatoio? Avrà mansioni operative in società, su marketing, immagine, sviluppo infrastrutture (stadio)? E, non ultimo, avrà voce in capitolo nelle faccende di mercato? L'investitura, tanto enfatica quanto volutamente vaga, lascia intendere che Ibrahimovic avrà raggio d'azione su tutto questo e, in divenire, pure su altro, qualora ce ne fosse bisogno.
Un battitore libero, insomma: libero nei movimenti - sarà a Milanello quando lo riterrà necessario -, libero di rapportarsi col mister, in un dialogo da cui Pioli non si sente nè vuole essere offuscato, libero nelle scelte operative da suggerire e, forse, imporre all'attuale management con la forza della sua personalità e delle sue conoscenze calcistiche. Un rapporto che andrà quindi oltre il tecnico e la squadra ma che arriva sino al presidente Scaroni e all'ad Furlani, come volto e voce diretta della proprietà e di Gerry Cardinale in seno al Milan. Diciamo, dunque, un super-manager con un'area di competenza e di intervento molto ampia da affinarsi via via, giorno dopo giorno. Senza poter escludere nulla, anche dal punto di vista tecnico. Non tanto nell'immediato presente quando nel futuro più prossimo.