Dopo anni in giro per il mondo, prima da inviato in Formula 1 per Autosprint, poi come capo ufficio stampa della Ferrari, Alberto Antonini è partito per l’ultima trasferta. Con lui se ne va uno dei più grandi giornalisti che hanno raccontano questo sport. Intelligente, con una sensibilità particolare nel racconto, capace di parlare 5 o 6 lingue, compresi i dialetti britannici. Per me è stato un amico, un prezioso compagno di viaggio dai tempi di Ayrton Senna, fino all’avvento di Hamilton. In Formula 1 era amato, per le sue capacità, ma allo stesso tempo temuto, perché riusciva sempre e comunque a trovare la notizia, restando i autodromo quando tutti i colleghi erano già in Hotel. Poi la malattia, la fiducia nel recupero, quindi una resa inevitabile anche per un uomo fuori media com’era Alberto. Aveva 62 anni.