IL RICORDO

Desideri, rimpianti e progetti, Mauro ricorda Vialli: "Nel dolore con dignità, un eroe"

A quasi un anno dalla scomparsa, l'amico di sempre ripercorre sulle pagine de La Stampa gli ultimi mesi dell'indimenticabile fuoriclasse cremonese

© fondazione Vialli&Mauro

La sua forza, la sua dignità, l'amore per la famiglia, il valore dell'amicizia, la fede in Dio. La Sampdoria, la Juve e la Nazionale. E il desiderio di aiutare il prossimo, con l'esempio quotidiano e con l'impegno della Fondazione voluta assieme all'amico di sempre per raccogliere fondi da destinare alla lotta alla Sla. E' proprio quell'amico, oggi, a ricordare e ricordarci Gianluca Vialli, a un anno quasi di distanza dalla sua scomparsa. Lo fa, Massimo Mauro, con garbo e con dolcezza, in una lunga intervista concessa a Paolo Brusorio de La Stampa, attraversando un dolore che il tempo può solo flebilmente lenire.

Vialli se ne è andato lo scorso 5 gennaio, Mauro lo salutò per l'ultima volta due giorni prima di Natale, il 23 dicembre al Royal Marsden Hospital: "Mi aveva chiamato la moglie Cathryn, “Massimo vieni a Londra”. Soffriva moltissimo Luca, aveva dieci minuti di lucidità, poi doveva ricorrere alla morfina. Gli ho dato un bacio, me ne sono andato e ho chiamato subito Mancini. L’ho rivisto nella bara, l’abbiamo portata io, Mancio, i fratelli di Luca e Nando, il suo amico storico di Cremona. Suonavano la Canzone del sole di Battisti e un pezzo di Morricone, li aveva scelti lui".

Una confessione in cui trova spazio il racconto dei difficili ultimi mesi, vissuti da Vialli con grande forza e dignità: "In quei mesi è stato un eroe. L’ho visto nudo, era solo pelle e ossa, eppure sa qual è stata la sua grandezza in quella immensa sofferenza? Quella di non farsi mai compatire e di non far mai sentire in imbarazzo chi gli parlava. Sa quell’imbarazzo che si prova davanti agli ammalati? Ecco, con lui mai provato. Ha avuto dignità fino in fondo. Come Mihajlovic. Non so se c’è un tratto comune legato al fatto di essere stati calciatori, ma hanno avuto una gestione straordinaria di fronte alle difficoltà fisiche".

Nelle parole di Mauro si ritrovano il calore di un'amicizia spassosa, costruttiva e sincera, l'orgoglio di quanto fatto per gli "altri" con la loro Fondazione, il rammarico anche per un'occasione comune mancata: "Luca aveva deciso di far conoscere l’Italia alle sue figlie e non era mai stato da me in Calabria. E la volta che mi aveva dato la disponibilità per farlo -“io e te da soli per una settimana” - avevo degli altri ospiti a casa e fui costretto a dirgli di no. Non me lo perdonerò mai". Poi, ovviamente, spazio al calcio, ai grandi amori pallonari, la Samp e la Juve ("Il suo grande rammarico non essere diventato il presidente della Samp"), il rapporto con Mancini, l'Italia e quell'abbraccio iconico dopo il trionfo europeo di Wembley: "Una pagina che il destino ha voluto scrivere prima della sua morte. Come se Luca meritasse un epilogo simile prima di lasciarci".

'My name is Luca', l'evento benefico per ricordare Vialli a un anno dalla scomparsa
Si svolgerà lunedì 8 gennaio 2024 alle ore 21 al Teatro Carlo Felice di Genova la serata benefica 'My name is Luca. Ballata per Vialli'. Un'iniziativa fortemente voluta dalla Fondazione Vialli e Mauro per celebrare e ricordare Gianluca Vialli a un anno dalla sua scomparsa. L’evento, organizzato con il patrocinio e il sostegno della Regione Liguria, nasce per essere l’ennesimo abbraccio della città di Genova al suo campione, che sarà il protagonista di appassionanti testimonianze e coinvolgenti momenti di intrattenimento. Il ricavato devoluto dalla Fondazione Vialli e Mauro a sostegno del progetto 'Momals'.