Le ultime settimane del 2023 sono state fatali ad alcuni dei maggiori protagonisti degli sport che si praticano in natura e in particolare in montagna: scialpinismo, skyrunning e alpinismo. Ad essere colpiti da un destino amarissimo indistintamente campioni di ieri, di oggi e soprattutto di un domani che non arriverà mai. Venerdì 27 ottobre venne trovato privo di vita nella sua abitazione di Saint-Vincent (Aosta) Jean Pellissier, cinquantunenne pioniere e stella di prima grandezza di skyrunning e scialpinismo (due discipline molto legate tra di loro e in un certo senso complementari) dei primi anni di questo secolo. È disperso ormai da martedì 14 novembre (verosimilmente sulle montagne sopra Sondrio) l’alpinista settantanovenne Mario Conti, uno dei quattro Ragni di Lecco (Casmiro Ferrari, Pino Negri e Daniele Chiappa gli altri) a raggiungere in prima assoluta la vetta del Cerro Torre nel lontano 1974: saranno cinquant’anni il prossimo 13 gennaio. Il mese di dicembre e il periodo delle festività è stato impietoso con Mirko Lupo Olcelli ed Esteban Olivero. Giovanissima promessa dello scialpinismo azzurro (diciotto anni), il primo è stato vittima di un incidente stradale lunedì 18 dicembre in Alta Valtellina. Al di là dello spartiacque alpino, cinque soli giorni dopo lo stesso destino è toccato al giovane skialper e skyrunner francese.
Già in via di affermazione a livello internazionale e pronto a spiccare il volo verso un futuro di grande successo, il ventiduenne Esteban Olivero, originario del Var (dipartimento della regione Provence-Alpes-Côte d'Azur) ha perso la vita lo scorso 22 dicembre a causa di una caduta durante un’uscita scialpinistica solitaria sul massiccio degli Écrins e in particolare sulla vetta della Blanche, una piramide nevosa da 2956 metri di quota nel settore Pelvoux-Vallouise del massiccio. Il suo corpo senza vita è stato scoperto solo il giorno dopo, in seguito alla segnalazione del suo mancato rientro da parte del compagno di stanza Louison Coiffet (lui pure promessa d’Oltralpe e vincitore a settembre di Grigne Skymarathon). Dopo una prima notte di ricerche infruttuose (anche a causa del forte vento in quota che ha impedito il ricorso all'elicottero), sabato 23 dicembre il cadavere di Esteban è stato localizzato e recuperato. A risultare fatale, dalle ricostruzioni dei soccorritori, una caduta durante la discesa dalla Pointe de Clèse Nière, alta 3429 metri.
Esteban Olivero viveva nelle Hautes-Alpes e durante l’estate, lavorava nei rifugi d’alta quota. La passione per la montagna gli era stata trasmessa dai genitori. Così lo ha ricordato sua madre:
"Quando era bambino, facevamo lunghe escursioni. Dato che era il più piccolo, doveva fare il doppio degli sforzi per stare al passo con noi. È così che ha forgiato il suo carattere".
Il giorno di Natale la Federazione francese dei club alpini e di montagna (FFCAM) ha reso omaggio al suo atleta, descrivendolo come un compagno di cordata esemplare, un giovane sorridente, semplice e amante della vita.
Esteban aveva scelto di specializzarsi nello skyrunning. Lo scorso mese di maggio aveva vinto il titolo nazionale Espoirs (Under 23), poi il Grand Trail des Écrins, la Skyrace des Matheysins, la Skyrace du Mercantour e soprattutto la tappa austriaca delle Skyrunner World Series: la Hochkonig Skyrace di Maria Alm da 34 chilometri e 2900 metri di disivello positivo, con uno straordinario forcing finale in discesa che lo aveva portato dalla quinta alla prima posizione davanti all’italiano Gianluca Ghiano. Esteban aveva concluso la stagione trail e sky vincendo l'Automnal des Hautes-Alpes ed e con le uscite di scialpinismo stava preparando un 2024 nel quale era atteso ad un ulteriore salto di qualità. Si era anche assicurato un importante contratto di sponsorizzazione con un brand degli sport outdoor che gli avrebbe consentito di concentrarsi ancora meglio sugli impegni agonistici.
Come anticipato, nella Hochkonig Skyrace dello scorso mese di giugno nel Salisburghese Olivero l’aveva spuntata per la vittoria grazie ad una straordinaria e spericolata discesa: l’ultimo atleta da lui raggiunto, per poi precederlo da vincitore sulla linea del traguardo, era stato il piemontese Gianluca Ghiano che ha ricordato così Esteban, quella sfida e la loro amicizia:
È una notizia che non avrei mai voluto sentire. Ripensare ai ricordi mi mette una tristezza addosso impressionante, sarai nel mio cuore ogni volta che farò una discesa folle giù per le nostre montagne e ripenserò quei momenti di sudore passati assieme nel rispetto uno dell’altro. Ciao amico mio, scrivo questo post che non leggerai più ma che mi dà la forza per darti un ultimo saluto. Sei e rimarrai uno dei discesisti più forti che ci siano e non me lo dimenticherò mai… Ciao con le lacrime sul viso…