La classifica dice -2 dall'Inter e un titolo d'inverno da giocarsi con la squadra di Simone Inzaghi nell'ultima giornata del girone di andata alla prima uscita del 2024, quando la Juve andrà a Salerno e i nerazzurri ospiteranno il Verona a San Siro. Ma Max Allegri continua imperterrito sulla sua strada: quella del basso profilo. Se gli parli di scudetto, preferisce dirottare il discorso su un posto in Champions. Se gli dici che l'Inter è più vicina, fa i conti con il distacco dalle squadre che lo precedono ("Abbiamo allungato sulla quinta").
Eppure in casa Juve - vedi Rabiot e Szczesny - c'è chi quella parola lì la pronuncia senza paura, dopo la decima vittoria - la sesta per 1-0 - nelle ultime tredici gare (e tre pareggi - nei maggiori cinque campionati europei solo il Bayer Leverkusen con 16 ha una striscia aperta più lunga senza sconfitte) e un'altra partita senza subire gol. Quello rifilato alla Roma è un altro 1-0 pesantissimo (dodicesimo successo con questo punteggio nel 2023, almeno quattro volte in più rispetto a qualsiasi altra squadra nel torneo nel periodo), che restituisce ancora una volta l'immagine di una Juve solida e convinta dei propri mezzi, che soffre i colpi dell'avversario ma è capace di pararli e poi di colpire in maniera fatale. Il gol partita porta la firma di Adrien Rabiot, al terzo centro in campionato dopo quelli contro Udinese e Monza ma il primo stagionale allo Stadium davanti al suo pubblico e il nono nel 2023 in tutte le competizioni, che è record personale in un singolo anno con la maglia di un club dei maggiori cinque campionati europei). Rabiot leader del centrocampo e uomo chiave nel gioco di Allegri, che in un passato non tanto lontano sembrava destinato a partire e che ora è uno dei leader di questa Juve che lotta per il titolo.
Resta a secco Dusan Vlahovic ma per l'attaccante serbo è un'altra prestazione positiva, un altro passo avanti verso il top della condizione in una stagione caratterizzata da più bassi che alti. Netta la vittoria nel confronto a distanza con Romelu Lukaku. Quel Lukaku che avrebbe potuto prendere il suo posto nell'attacco bianconero.