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Dakar 2024: Branch e De Mevius vincono la 1a tappa e si prendono la vetta. Out Schareina

I 532km complessivi da AlUla ad Al Henakiyah stravolgono la classifica. Il pilota del Botswana si vede restituire i minuti persi per soccorrere lo spagnolo e balza in testa, il belga beffa Sainz

532km complessivi e 405km di prova speciale: la Dakar 2024 riparte da AlUla e arriva ad Al Henakiyah, col primo assaggio del deserto saudita. Nelle moto Schareina, che aveva vinto il prologo, si ritira col polso rotto e Branch lo soccorre perdendo oltre 25': la giuria gli restituisce il tempo perso e il pilota del Botswana stravince la tappa. Ora guida con 11'54" su Brabec. Nelle auto, invece, la Toyota di Guillaume De Mevius (nuovo leader) beffa l'Audi di Sainz di 1'44". 

MOTO
Dopo aver vissuto il breve prologo ad AlUla, la Dakar 2024 affronta per la prima volta il Rub' al Khali, quel "quarto vuoto" che è il grande protagonista nella versione del rally-raid in terra saudita: si percorrono 532km complessivi verso Al Henakiyah, con 405km di speciale tra le dune. Nelle moto si riparte con Tosha Schareina (Honda) come leader, ma quest'ultimo cade dopo pochissimi km e si ritira per la frattura del polso: sfortunatissimo lo spagnolo, che abbandona subito la corsa così come Joaquim Rodrigues (Hero) e Michael Docherty (Bas Ktm World Racing, era stato a lungo in testa. La caduta di Schareina ha un risvolto sulla classifica, perchè Ross Branch si ferma per soccorrerlo e resta con lui fino all'arrivo dell'elicottero, perdendo oltre 25'. Il pilota del Botswana, ufficiale Hero, sembra dire addio alle velleità di classifica e invece si vede restituire il tempo perso dalla giuria, vincendo con un clamoroso vantaggio. La 1a tappa della Dakar è sua col tempo di 4h56'01", "soffiando" la vittoria a Ricky Brabec (Honda), che da vincitore che era scivola al secondo posto con 10'54" di ritardo.

Terza piazza per il sorprendente statunitense Mason Klein (Korr Offroad), che beneficia di sei minuti di bonus per essere partito primo e chiude a 11'19" dal vincitore. Quarto Bradley Cox, pilota sudafricano del Bas World Racing (Ktm, che chiude a 12'54" precedendo l'Honda di Cornejo (+13'43") e il francese Dumontier (+14'06"). Chiudono la top-10 Santolino (Sherco, +14'11"), il favorito Kevin Benavides (Ktm) che chiude a 15'37", Daniel Sanders e Martin Michek. Fuori dalla top-10 Quintanilla su Honda (+20'33") e tre dei potenziali favoriti: Sam Sunderland (GasGas), Joan Barreda (Hero) e Toby Price (Ktm) arrivano sopra i 22' di ritardo. I migliori italiani sono Paolo Lucci e Tommaso Montanari, che chiudono rispettivamente in 25a e 28a posizione sopra i quaranta minuti di distacco. Ross Branch balza ovviamente in testa alla Dakar delle moto, che guida con 11'54" su Brabec e 11'58" su Klein: ottavo Benavides a 16'14". Successo di tappa per Bruno Varela nella classe SSV (side-by-side). Nei quad, invece, domina il brasiliano Medeiros: ora guida con 2'36" su Varga e 8'17" sull'altro favorito, Manuel Andujar.

AUTO
La prima tappa delle auto vive a sua volta dei continui colpi di scena. Nelle fasi iniziali della frazione è Mattias Ekström, che aveva vinto il prologo con la sua Audi, ma la musica cambia completamente col passare dei minuti e dei chilometri. Carlos Sainz sogna la vittoria di tappa a 62 anni, ma deve arrendersi alla Toyota del team Overdrive Racing, guidata sapientemente dal belga Guillaume De Mevius e dal suo copilota francese Xavier Panseri. Quest'ultimo esulta sul traguardo di Al Henakiyah, chiudendo la 1a tappa in 4h35'59" e rifilando 1'44" all'Audi di Sainz. Sul podio un altro veterano, il sudafricano Giniel de Villiers con la Toyota ufficiale del team Gazoo Racing (+9'18"). Completano la top-5 il lituano Zala (Mini, +10'42") e la Rebellion Racing di Romain Dumas (+12'18"), che precedono le Toyota di Moraes (+13'25") e Alrajhi. Seguono Serradori ed Ekström, che chiude nono a 14'20" dopo aver sognato la vittoria.

Penalizzato invece il sudafricano Botterill (Toyota Gazoo Racing, che da settimo crolla fino alla 15a posizione con 21'19" di ritardo: a metà tappa era terzo, prima di perdere più di dieci minuti nel tratto finale. Prove da dimenticare per svariati big: Nani Roma (Ford) è 16° a 22'12", Sebastien Loeb 18° a 22'47" e Nasser Al-Attiyah chiude 21° a 24'47". Entrambe le Prodrive sono dunque sottotono, problemi anche per l'Audi di Peterhansen: Monsieur Dakar chiude 23° a 32'15", alle spalle dell'italiano Maurizio Gerini (Astara Racing), in gara con l'ex motociclista Laia Sanz come copilota. Tutti i delusi dovranno inseguire De Mevius e potranno rifarsi domani nella 2a tappa: 662km (470km di speciale) da Al Henakiyah ad Ad Dawadimi.

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