Da Città del Messico a Londra, il giro del mondo in poco più di sei mesi e per la precisione centonovanta giorni: quelli che separano l'ormai imminente via centroamericano di sabato 13 gennaio dal gran finale in programma sabato 20 e domenica 21 luglio nella capitale del Regno Unito. Fuori Città del Capo, Djakarta, Roma e Hyderabad (tappa quest'ultima in calendario ma appena cancellata), dentro Tokyo, Misano Adriatico e Shanghai, in rigoroso ordine di apparizione in un calendario la cui grande defezione - compensata a livello globale dall'ingresso di tre grandi metropoli - è senza ombra di dubbio quella della nostra capitale. L'Italia conserva però il suo posto nel Mondiale elettrico, con il doppio appuntamento sul circuito romagnolo intitolato a Marco Simoncelli, un teatro d'operazioni certamente molto impegnativo e probante per le Gen3 che danno vita alla serie.
L'attacco della stagione è quello collaudato del mese di gennaio a Mexico City e Diriyah: gara singola la prima, appuntamento doppio (e by night) il secondo. La cancellazione della tappa indiana di Hyderabad (che era in calendario sabato 10 febbraio) apre una largamente inopportuna pausa-voragine di un mese e mezzo prima del Round 4 di San Paolo del Brasile (gara singola, appunto) di sabato 16 marzo che servirà casomai a squadre e piloti per registrare procedure e ambizioni dopo i primi appuntamenti. Alla gara sudamericana seguirà - a due settimane di distanza - la prima new entry dell'anno: un salto di parecchi fusi orari per lo sbarco della Formula E 2024 in Giappone, a Tokyo (sabato 30 marzo).
Smarcata la prima fase della stagione rigorosamente overseas, la decima edizione del Mondiale elettrico sbarca in Europa con la seconda new entry consecutiva: la tappa doppia di Misano Adriatico che - come anticipato - prende il posto dell'E-Prix di Roma e lo fa proprio in quella che era stata a suo tempo la data classica della gara dell'EUR. La stagione fa perno e raggiunge la conclusione del girone d'andata sabato 27 aprile con l'E-Prix di Montecarlo, round otto di sedici totali e ultimo appuntamento singolo del calendario.
Da maggio a luglio infatti solo sfide doppie per un finale di primavera e un inizio estate decisivi per le sorti della corsa al titolo: si parte da Berlino il secondo weekend di maggio e si prosegue due settimane più tardi con l'inedita trasferta Shanghai, ma senza dimenticare che la Cina (prima dell'emergenza sanitaria mondiale) aveva già ospitato la Formula E a Hong Kong e Sanya, prima del blackout provocato dall'emergenza sanitaria che dalla Cina stessa era partita e nella quale le relative restrizioni sono durate più a lungo che nel resto del globo. Shanghai inaugura il ritorno alla modalità overseas che include la tappa nordamericana di Portland, una delle tre ad andare in scena su un tracciato permanente: le altre sono ovviamente Mexico City e Misano, senza dimenticare di citare... l'anomalia-Montecarlo.
Al rientro dagli USA... ne resterà solo uno. Anzi no, due: le due gare di Londra del terzo weekend di luglio, che con ogni probabilità "ambienteranno" la resa dei conti nella corsa al bersaglio grosso, come è successo nel 2023 con l'esito della sfida per il titolo piloti tra Jake Dennis (alla fine campione sulle strade di casa) e il "kiwi" Nick Cassidy. La rivincita tra il neoacquisto Jaguar e il detentore del titolo di Avalanche Andretti è destinata a ripartire in Messico, ma alla festa si sono già invitati in tanti e alcuni di loro sembrano avere proprio le carte in regola, i numeri e l'esperienza per allargare la rosa dei pretendenti al titolo 2024. Gli organizzatori del Mondiale "suggeriscono" Mitch Evans (pilota Jaguar di lungo corso), il porschista Pascal Wehrlein e (a proposito di esperienza) il già due volte campione Jean-Eric Vergne (DS Penske). Tanto per andare sul sicuro, viene da dire, e per rimanere nei confini del "politically" correct: si tratta infatti dei cinque piloti della top five del ranking 2023, nello stesso ordine che vi abbiamo proposto appena sopra!