La notte dell'Nba prevedeva il duello tra le dominatrici dell'Eastern e Western Conference, che va ai Boston Celtics: Tatum (45) e Brown (35) firmano il successo per 127-120 nei supplementari sui Minnesota Timberwolves. Ne approfitta Oklahoma, che batte Miami e si porta a una sola vittoria dai leader, ma non Denver: Nuggets ko a Salt Lake City contro gli Utah Jazz. Prosegue la caduta libera dei Warriors: vincono i Pelicans, Golden State è 12a a Ovest.
BOSTON CELTICS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 127-120 dts
Il duello tra le leader di Conference va ai Boston Celtics, che hanno bisogno di un supplementare per sconfiggere i Minnesota Timberwolves e blindare la loro imbattibilità casalinga: 18 vittorie su 18 match tra le mura amiche. Il 127-120 di stanotte matura con una rimonta cinematografica nei minuti finali del quarto quarto, da 97-105 fino al 111-111 conclusivo, con Tatum che sbaglia la tripla della vittoria sulla sirena. Quest'ultimo è poi il trascinatore assoluto nell'extra-time, segnando 12 dei 16 punti dei Celtics, in una gara sontuosa: chiude con 45 punti davanti a Brown, che si ferma a 35 punti e 11 rimbalzi. Sono loro i fattori chiave nel successo di Boston, che mantiene la vetta dell'Eastern Conference col miglior record della Nba (29-8) e infligge una lezione ai T'Wolves: non bastano i 29 punti di Edwards e i 25 con 13 rimbalzi di Karl-Anthony Towns per evitare la sconfitta. Minnesota subisce il quinto ko nelle ultime dieci gare, portando anche Reid (19) e Anderson (17) in doppia cifra, ma resta in vetta alla Western Conference (26-11).
MIAMI HEAT-OKLAHOMA CITY THUNDER 120-128
Rimonta vincente per Oklahoma, che ribalta il -4 di metà gara nei minuti iniziali del terzo quarto: un parziale di 13-0 regala la vetta ai Thunder, che non la abbandonano più fino alla sirena che sancisce la vittoria per 128-120 sui Miami Heat. Eccellenti le prestazioni del trio d'oro di Okc, guidato da Shai Gilgeous-Alexander: il canadese chiude con 28 punti e 8 assist, precedendo Holmgren (23) e Jalen Williams (19) nell'ennesima serata da ricordare per la seconda forza della Western Conference (25-11). Oklahoma si porta così a una sola vittoria da Minnesota, mentre i Miami Heat si leccano le ferite dopo una bruciante sconfitta casalinga: non bastano i 25 punti con 11 rimbalzi di Adebayo e i 21 di Jaquez Jr. per evitare il ko, che arriva nonostante sei giocatori su otto in doppia cifra, con le buone prove di Highsmith (19) ed Herro (17). Miami scivola così al settimo posto a Ovest, in tandem con Orlando (21-16).
UTAH JAZZ-DENVER NUGGETS 124-111
Continua il periodo da sogno degli Utah Jazz, che mostrano grande energia sin dai primissimi minuti contro i Denver Nuggets e li travolgono con un primo tempo da 71 punti (a 53), che indirizza subito definitivamente la sfida verso la vittoria dei padroni di casa. Jokic e compagni cadono a Salt Lake City, contro quella che è la formazione più in forma della lega: nove vittorie e sole due sconfitte nelle ultime 11 gare per Fontecchio e compagni, con l'azzurro che parte ancora in quintetto e fa tanto lavoro sporco nella sua serataccia al tiro, chiusa con 3 punti e una statistica di 1/5. L'azzurro si rivela però tatticamente fondamentale per Utah, liberando e assistendo il talento dei compagni, che brillano: 27 punti per Clarkson, che è il top-scorer precedendo Markkanen (26) e Sexton (22). Nei Nuggets brilla il solo Nikola Jokic, ma i suoi 27 punti con 11 rimbalzi non bastano in un'autentica serataccia. Denver di fatto gioca solo l'ultimo quarto (33-25) e affonda, con Murray (17) e Gordon (12) sottotono. Utah sale così all'11° posto a Ovest (19-20), mentre gli ospiti restano terzi (26-13).
ATLANTA HAWKS-PHILADELPHIA 76ERS 139-132 dts
Successo da sogno per gli Atlanta Hawks, che recuperano nel quarto quarto dopo aver sempre inseguito e superano i Philadelphia 76ers con un supplementare dal parziale di 14-7: gli ospiti, tuttora privi di Embiid, vengono così sconfitti col punteggio di 139-132 in un match molto combattuto. Non basta la prova sontuosa di Tyrese Maxey, che chiude con 35 punti e un totale di 8 rimbalzi e 9 assist, provando a ispirare i compagni. Purtroppo per lui arrivano l'errore sul tiro della vittoria e il ko nei supplementari, ma soprattutto arrivano poche risposte dai compagni: oltre a Tobias Harris, secondo violino da 32 punti e 10 rimbalzi, i Sixers faticano a rendersi pericolosi e il solo Morris (17) fa una buona figura. Brillano invece gli Atlanta Hawks con una grande prova di squadra, alle spalle del top-scorer Trae Young (28 punti e 11 assist): Jalen Johnson chiude in doppia doppia con 25 punti e 16 rimbalzi, venendo imitato da Okongwu (19+11) e Bey (15+10). Ottime anche le prove di Dejounte Murray (25) e Bogdan Bogdanovic (15), in un'Atlanta che resta 11a a Est (15-21). I Sixers mantengono a loro volta il terzo posto, nonostante la terza sconfitta consecutiva, con uno score di 23-13.
LOS ANGELES CLIPPERS-TORONTO RAPTORS 126-120
Prosegue la marcia dei Los Angeles Clippers, che sbloccano un match giocato punto a punto nei minuti finali e sconfiggono 126-120 i Toronto Raptors. La prova è convincente sotto ogni aspetto per i padroni di casa, che restano saldamente quarti a Ovest (24-13) e vengono trascinati dalle loro stelle. Paul George e Kawhi Leonard segnano 29 punti a testa, James Harden (14 punti e 11 assist) e Ivica Zubac (12 punti e 11 rimbalzi) vanno in doppia doppia e la squadra ne porta sei in doppia cifra, ottenendo un altro successo. Ai Raptors non bastano infatti i 25 punti di Quickley e i 24 di RJ Barrett, supportati da un ottimo Schroder (22). Pesa come un macigno l'assenza di Siakam, in una Toronto che deve ridurre le rotazioni e arriva molto stanca al finale, dove esce sconfitta. I canadesi restano così 12mi a Est (15-23).
CHARLOTTE HORNETS-SACRAMENTO KINGS 98-123
Non c'è partita a Charlotte, dove gli Hornets vengono travolti da un primo tempo da 71 punti (a 59) e non riescono a bissare il successo di una settimana fa sui Sacramento Kings, che scattano nei minuti iniziali e non lasciano scampo ai rivali. Il successo autorevole degli ospiti, che dilagano definitivamente in un ultimo quarto da 28-18 e vincono 123-98, porta la firma dei loro migliori giocatori. Keegan Murray è il top-scorer con 25 punti e 6 rimbalzi,. precedendo un Sabonis che va in doppia doppia con 24 punti e 10 rimbalzi. Buone prove anche per Monk (20) e Fox (19) nella quinta forza della Western Conference, mentre gli Hornets restano terzultimi a Est (8-27) e subiscono la nona sconfitta nelle ultime dieci. Non bastano i 24 punti di Miles Bridges e i 22 di Rozier a quella che si conferma come una delle peggiori squadre dell'Nba.
INDIANA PACERS-WASHINGTON WIZARDS 112-104
Gli Indiana Pacers cambiano marcia nel terzo quarto e mettono a segno la vittoria sui Washington Wizards, che vengono travolti con un parziale da 35-25 e non riescono più a rientrare in partita, subendo la sesta sconfitta consecutiva e consolidando sempre più il loro penultimo posto a Est (6-31). Nonostante l'assenza di Tyrese Haliburton, i Pacers vincono 112-104 e mettono a referto l'ottava vittoria nelle ultime nove gare. Il leader questa volta è Myles Turner, autore di una doppia doppia da 18 punti e 13 rimbalzi: alle sue spalle sette giocatori in doppia cifra, con Mathurin e Brown a quota 16. Indiana sale così al quarto posto (coi Knicks) con uno score di 22 vittorie e 15 sconfitte, mentre i Wizards incassano l'ennesimo ko: non bastano i 28 punti e 7 assist di Poole, leader di una squadra che ne porta sei sopra i dieci punti, per evitare la nona sconfitta nelle ultime dieci. Continua a mancare la fisicità di Gallinari, a una formazione molto deficitaria sotto ogni aspetto.
GOLDEN STATE WARRIORS-NEW ORLEANS PELICANS 105-141
I Pelicans mandano la bellezza di otto giocatori in doppia cifra e travolgono una sbiaditissima versione dei Golden State Warriors, che confermano la loro crisi mentale e tecnica. Curry e compagni sono l'ombra di sé stessi e lo dimostrano in un primo tempo che li vede subire 73 punti (a 60) senza mai riprendersi: l'ultimo campanello d'allarme è il disarmante ultimo quarto (46-22) che sancisce il 141-105 subito in casa da New Orleans. Golden State tira al 43.8% dal campo e 30.8% da tre, risultando inefficace per tutta la partita: Curry si ferma a 15 punti, Klay Thompson a 12 e il top-scorer è il panchinaro Moody con 21 punti. Numeri sconfortanti, che consentono ai Pelicans di far ruotare tutta la rosa e godere di un'ottima prestazione collettiva: Valanciunas guida con 21 punti davanti a Zion Williamson (19) e Murphy (16), che precede McCollum e Hawkins (14), con Ingram fermo a 13 punti. Sono in tutto otto i giocatori in doppia cifra, contando anche Jones e Marshall (12), e i Pelicans salgono al sesto posto a Ovest (23-15). Affonda invece Golden State, che è 12a e quartultima con 17 vittorie e 20 (!) ko.
CHICAGO BULLS-HOUSTON ROCKETS 124-119 dts
Il ritorno in quintetto di Nikola Vucevic e Zach LaVine coincide col successo dei Chicago Bulls, che superano nell'extratime (12-7) gli Houston Rockets e li sconfiggono 124-119. Un successo che non era affatto scontato, visto che gli ospiti erano risaliti dal -16 nel quarto quarto e avevano portato la sfida ai supplementari, prima di essere sconfitti dalle triple avversarie. Brilla in particolare Coby White, che chiude con 30 punti e precede un ottimo LaVine, da 25 punti e 13 rimbalzi. Alle loro spalle una squadra solida, con DeRozan (19) e Vucevic (18 punti e 15 rimbalzi) ugualmente decisivi. Non bastano, invece, i 25 punti di Sengun e i 20 di VanVleet ai Rockets: Houston riceve anche 18 punti da Jabar Smith Jr. e Jalen Green, ma esce sconfitta e scivola al 10° posto a Ovest (18-18). Nona posizione a Est, col terzo successo consecutivo, per i Chicago Bulls (18-21).
DETROIT PISTONS-SAN ANTONIO SPURS 108-130
La prima tripla doppia in Nba per Victor Wembanyama arriva nel ritorno al successo dei San Antonio Spurs, che sconfiggono nettamente i Detroit Pistons (130-108) e ripartono dopo cinque sconfitte consecutive. L'ultima forza della Western Conference ha dunque la meglio sulla squadra col peggior record Nba (3-35), che subisce il sesto ko di fila e non rientra più in partita dopo il +12 di metà gara. Ai Pistons, privi di Cade Cunningham, non bastano i 21 punti con 12 rimbalzi di Jalen Duren, che precede Bogdan Bogdanovic e Ivey (19). Troppo debole dal difesa di Detroit, che affonda anche contro l'ultima forza a Ovest (6-30). Brilla Wembanyama, che chiude con 16 punti e un totale di 12 rimbalzi e 10 assist per la sua prima tripla doppia (in soli 21' giocati), ma il top-scorer è Keldon Johsnon con 17 punti: sono in tutto sette i giocatori in doppia cifra e anche Vassell (16) è decisivo per gli Spurs. San Antonio vince così il duello tra le formazioni meno solide dell'Nba, facendo proseguire la disastrosa annata dei Pistons.