VERSO NAPOLI-SALERNITANA

Mazzarri: "Il ritiro ci ha fatto bene, a Torino è stata colpa mia"

Il tecnico azzurro presenta la sfida del "Maradona": "Abbiamo fatto dei richiami più pesanti, ma resto fiducioso. Ci serve l'aiuto del pubblico, non guardo la classifica"

Cancellare la disfatta di Torino e rilanciarsi contro la Salernitana. Il Napoli si aggrappa al ritiro "punitivo" e al derby per provare a tornare in corsa per la Champions League, che oggi dista cinque punti, quelli che separano gli azzurri dalla Fiorentina quarta, ma con in mezzo altre quattro squadre. "Io sono contento di aver fatto questa settimana di lavoro, hanno lavorato bene, siamo stati insieme, facendo cose che con meno tempo non potevo fare. L'ho accettato... l'ho voluto con molta felicità. Io sono un allenatore a cui piace lavorare sul campo, preparare le partite con gli allenamenti e da quando sono arrivato c'era poco tempo per lavorare. Stando in hotel si fa un filmato in più, si sta di più sul campo, la prova poi come sempre è la partita vera. Se abbiamo lavorato bene, vedremo domani un Napoli diverso, più brillante dell'ultima, l'unica partita da quando ci sono io che è andata diversamente", ha spiegato Walter Mazzarri alla vigilia del match.

"Mi spiego: nelle altre, al di là del risultato abbiamo visto una squadra che giocava a calcio, palla a terra, corta, senza fortuna nel risultato, ma di base col Monza avevamo fatto bene, mancava solo il gol. C'erano grossi miglioramenti, ha stonato invece a Torino più per colpa mia... Col preparatore abbiamo fatto dei richiami forse un po' più pesanti del dovuto e s'è vista una squadra che lanciava la palla, non giocava a calcio, facendo poche occasioni, ma anche lì non siamo stati fortunati nell'andare in vantaggio perché abbiamo avuto prima noi l'occasione. Non mi è piaciuta, ma resto fiducioso di poter giocare come piace a noi", ha aggiunto.

Sul modulo: ""Forse bisogna essere più precisi, con l'esperienza di 23 anni di carriera ero già abbastanza formato ma venivo da Samp e Reggina che puntavano a traguardi diversi, Napoli è una piazza importante e devi subire le pressioni, le aspettative ecc. Quando io ero rampante e giovane facevo sbagli con voi della comunicazione, arrabbiandomi su cose che ora posso gestire meglio, questo era il senso. Sull'aspetto tattico non ho voluto allenare di proposito, fermandomi dopo 13 anni consecutivi, per studiare, guardare, per restare uno attuale. Quando ho visto il Napoli dove ho il cuore da sempre, l'ho visto in maniera ancora più interessata e mi piaceva tantissimo. Il 4-3-3 me lo sono studiato, sposato, in entrambe le fasi, come si scappa a gioco aperto, mi sono fatto una cultura tale che mi portò a dire che se mi chiamano, vado, e se vogliono un Napoli vicino a quello dell'anno scorso ci sono perché mi piace, servono i giocatori per un determinato modulo rispetto al passato ed ora bisogna ragionare anche su quello, cosa è cambiato come giocatori, che differenze ci sono, come ci hanno studiato gli avversari. Ma io sono convinto che con i giocatori giusti questo modulo mi piace molto, come il 3-5-2 dell'epoca. Sono venuto perché ho studiato tanto il modulo del Napoli perché faceva il più bel calcio d'Europa".

Adesso servirà l'aiuto del pubblico: "Io non mi nascondo, è un momento particolare e so com'è la gente, chiedo un piccolo aiuto allo stadio. Non per me, posso sopportare tutto e non gioco io, ma per la squadra, date una mano fino al 95' come sempre hanno fatto. Poi alla fine è giusto fischiare se non si è contenti. Non ho dubbi che la gente aiuterà la squadra nelle difficoltà, perciò sono venuto. Per quest'appello".

Il punto sugli assenti: "Dicevano Mazzarri è lamentino, ora sto attento a parlare, ma fate il conto, domani mancano 5-6 giocatori che c'erano a Bergamo. Questo non significa che chi giocherà non possa fare diversamente da Torino e si cerchi con più cattiveria il risultato. Altre considerazione fatele voi, io penso a far andare a mille chi c'è".

Sulla rincorsa al quarto posto: "Io non guardo più la classifica, ma mi dicono che siamo a 5 punti con 19 partite da giocare. Contro la Salernitana vorrei vedere prima di tutto uno spirito diverso, rispetto alla gara di Torino".

Il clima all'interno del gruppo, però, non sembra dei migliori. "Dico una cosa strana: ho goduto a stare in ritiro, almeno potevo vederli e parlare alla squadra, quando sono arrivato erano tutti big-match e sto male quando si deve usare solo la lavagna. Le parole degli agenti? Io tendo a parlare col giocatore, a farli allenare bene, poi siamo in mano ai procuratori, ma loro devono staccare la testa e conta la maglia, aiutare il compagno, conta solo il Napoli".

Novità di formazione in vista? "E' possibile, ma vedete quelli a disposizione, non ho tantissime scelte. Intanto vorrei vedere lo spirito diverso, Torino ce l'ho ancora qui, mi scuso perchè dovevo essere lì con loro nelle difficoltà, ma ero nel gabbiotto. Ma è già la seconda volta che finiamo in 10 e cambia tutto il tema gara, non è più come prima e non voglio più vedere cose del genere, al limite devono restare in 10 loro se ci provocano. Torniamo a giocare meglio, imporre il gioco sul campo, non con altre cose, devono farci vedere che ci tengono".

Agli arbitri una sola richiesta: "Ne approfitto per chiedere agli arbitri che i calciatori di talento vanno tutelati, che siano i nostri o degli altri. Poi anche i giocatori ovviamente non devono reagire, ma agli arbitri chiedo tutela".

Tra ritiro e de Laurentiis: "Quando sei il Napoli, vieni da una buona gara col Monza e sei sfortunato, vai a Torino e fai quella gara, se sono professionisti sono i primi ad essere incavolati. Se capita un'occasione per lavorare dovrebbero essere contenti come me, come tutti, per rispetto dei tifosi devono prendere coscienza e sono messe nelle condizioni migliori anche se forse io e Pondrelli abbiamo caricato troppo. Ma il Napoli che ha vinto lo scudetto è in una posizione non consona, è responsabile la società, l'allenatore, ma anche loro! Con un nuovo allenatore giusto lavorare di più. Tutti vogliono stare con le famiglie, non piacciono manco a me, nel 2024 non li reputo giusti, ma in alcuni momenti servono sacrifici. La fiducia incondizionata del presidente? Non mi è mai interessato, fino a quando sarò qui motiverò la squadra per vincere. Farò di tutto per questo, se non vinco sto male per giorni, non mi pongo il problema".

La difesa senza Kim ha segnato il passo: "Lo sanno tutti, era velocissimo, nei momenti di difficoltà partiva e aveva quella forza per ovviare agli errori. E' evidente. Se fai un calcio così propositivo devi pensare che ogni tanto fai un errore e sui 45 metri devi avere delle caratteristiche di quel tipo. Ostigard? Io non ho preconcetti verso nessuno, quando fai gli 11 e ne hai 16 pensi alle caratteristiche, all'avversario, se ho fatto giocare chi ha giocato è perché li reputavo più adatti, non migliori. Non dovrebbero esserci problemi, giocò con l'Inter e lasciai fuori Jesus, e non fece male. Sul gioco aereo un conto è offensivo, un altro difensivo. Per un difensore è più importante non prenderli, si marca a zona, ma nella zona c'è sempre l'uomo e si marca. Un conto che salti e fai gol come un attaccante, ma sono due cose diverse per un difensore".