Tutta la squadra (ma non Leao) per mano di corsa sotto la Curva Sud. Dopo i fischi piovuti sul Milan nella notte dell'eliminazione dalla Coppa Italia, i rossoneri fanno pace con i loro tifosi battendo nettamente la Roma a San Siro, consolidano la zona Champions (+9 sul quinto posto della Lazio) e continuano nella loro stagione sull'altalena di cui la settimana appena finita è la perfetta rappresentazione: vittoria convincente a Empoli, brutta prestazione ed eliminazione con l'Atalanta e poi un altro successo netto contro la Roma di José Mourinho, di cui Pioli è diventato ormai la cryptonite (nessuna sconfitta negli ultimi 6 incroci).
Un Milan alla francese quello visto contro i giallorossi, con il primo gol in rossonero di Adli, il sigillo di Theo su splendido assist di Giroud e in mezzo la rete del numero 9, che per il terzo anno consecutivo è andato in doppia cifra e dopo il match non si è nascosto dichiarando di credere ancora al sogno scudetto: "Chi va piano va sano e va lontano, la speranza è che quelli davanti sbaglino... Dopo la sconfitta contro l'Atalanta eravamo molto delusi, volevamo rialzarci - ha aggiunto - Ci sono ancora tante partite, poi ci sarà l'Europa League. Non molliamo mai, lo ribadisco. Sono orgoglioso dello spirito di squadra che abbiamo avuto oggi".
Proprio lo spirito di squadra di cui parla il francese però quest'anno si è visto soltanto a tratti ed è questo uno dei principali motivi (oltre agli infortuni) della stagione fin qui deludente dei rossoneri, che anche ieri sera nel secondo tempo hanno rimesso in partita la Roma con un'ingenuità e hanno rischiato un'altra rimonta dopo quelle di Napoli e Lecce.
Quattro punti persi che pesano molto se come dice Giroud si vuole guardare a chi sta davanti, ma per farlo oltre allo spirito (e a qualche infortunato) il Milan dovrà ritrovare il miglior Rafa Leao, che anche ieri sera ha giocato una partita senza spunti prima di essere sostituito dal rientrante Okafor. Il portoghese, solo tre gol in A quest'anno, non segna in campionato dal 23 settembre e non tira nello specchio della porta dal 29 ottobre: numeri preoccupanti per lui ma soprattutto per il Milan, che se vuole sognare una rimonta impossibile non può prescindere dal suo giocatore più forte.
"Dobbiamo concentrarci solo su di noi, pensando a una partita alla volta" ha detto Giroud, che sa bene che il campionato è ancora lungo e soprattutto che il suo compagno performa meglio nei gironi di ritorno rispetto a quelli d’andata. Il Milan aspetta Leao e intanto spera che davanti sbaglino.