IL LIBRO

Senna e Prost... reloaded: la rivalità feroce, la pace di Adelaide, l'addio di Imola

Rivive nell'ultimo libro di Umberto Zapelloni una delle rivalità più feroci (e dal finale inatteso) nella storia delle corse

di
© S. Gatti

Mancano solo pochi mesi al trentesimo anniversario della scomparsa di Ayrton Senna ad Imola. Manca tantissimo lui, Magic, e manca tanto la straordinaria rivalità alla quale il campione brasiliano ed Alain Prost diedero progressivamente vita, in un crescendo rossiano di sostanza e furore tra la seconda metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta. È la prima cosa che ci viene in mente stringendo tra le mani - a tratti come se fosse il volante di una monoposto da Gran Premio - "Senna e Prost - La sfida infinita" che Umberto Zapelloni ha dedicato ad un confronto che ha acceso la passione di molti ed ha segnato un'epoca della storia delle corse, di sicuro una delle più significative. Qualcosa che non toglie meriti ad alcuni dei successori di Ayrton ed Alain nell'albo d'oro del Mondiale, che hanno trionfato (anche) in tempi recenti grazie al sempre più decisivo impatto del fattore-macchina ma che al tempo stesso esalta campioni di un passato non così remoto ma già in qualche modo romantico: in grado di conquistare magari "solo" la metà dei titoli o giù di lì ma rendendo ciascuno di essi una pietra miliare del motorsport: come nel caso di Senna e di Prost.

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Edito da 66thand2nd nella collana Vite inattese, "Senna e Prost - La sfida infinita" fa a nostro giudizio quello che un'iniziativa di questo tipo deve fare per... guidarci verso un anniversario che molti attendono con trepidazione e nostalgia e che molti altri ancora "meritano" di essere accompagnati a scoprire, non avendolo vissuto a suo tempo. Toglie un po' di polvere dai ricordi e al tempo stesso schiude la serranda del garage: suscita insomma in tempo zero emozioni in realtà mai sopite e schiude - una pagina alla volta - un mondo intero a chi è più aperto ad ampliare la propria conoscenza di una Formula Uno che non è più attuale ma che fa ancora da fondamenta a chi oggi le dà vita in pista, a chi la racconta, a chi la insegna ai propri figli o magari nipoti. Pochi osservatori della realtà come Zapelloni (in Italia e non solo) sono indicati a farlo. Oggi tra i più apprezzati commentatori sportivi, Umberto è stato responsabile della redazione sportiva del Corriere della Sera e vicedirettore della Gazzetta dello Sport, ma prima ancora inviato sulle piste del Mondiale, proprio a partire dagli anni più intensi del durissimo confronto in pista tra Senna e Prost.

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Fin dal primo capitolo, Umberto svela la sua predilezione personale per il brasiliano e la successiva "riscoperta" del suo rivale francese. Fatta questa onestissima e necessaria premessa, il libro ripercorre con precisione e puntualità una storia chepurtroppo ha... accostato a bordo pista ad un solo mese dal traguardo del decennio pieno: dal Gran Premio di Monaco del 3 giugno 1984 a quello di San Marino del fatidico 1. maggio 1994. Da Montecarlo a Imola, dal giorno in cui Alain prese atto di ciò che aspettava lui e lo stesso Ayrton (arrembante quella domenica di pioggia nel Principato) a quello in cui il Professore e Magic si diedero l'addio via radio, prima che Senna si incamminasse verso la sua ultima curva. In mezzo, dieci stagioni che avrebbero lasciato poco spazio ad altro e ad altri al di fuori della loro sfida, coinvolgendo la Ferrari (per la quale Prost corse nel 1990 e nel 1991, gli anni del secondo e del terzo titolo di Senna con la McLaren). Nota tutt'altro che a margine, ad amplificare ulteriormente la risonanza del confronto, fino a mettere tanti tifosi del Cavallino Rampante davanti a un dilemma emozionale come pochi altri prima (e anche dopo).

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Il racconto di Zapelloni è ricco di aneddoti anche poco conosciuti, risvolti da dietro le quinte o meglio dal retro dei box, noti solo (e soprattutto "padroneggiati") da chi di quel dualismo ha testimoniato praticamente ogni singolo giro, provando ad indagarne i momenti più segreti, intensi e rivelatori. Il racconto giunge ad una conclusione "etica" che è in realtà anticipata fin dalle prime righe, senza che questo svelamento pregiudichi il gusto della lettura, dello svolgersi della vicenda sportiva: la complementarietà dei due campioni come risultato finale sulla linea del traguardo. Al di là del feroce individualismo dei più grandi, al di là di Montecarlo '84, di Suzuka '89 e '90. Al di là soprattutto di Imola '94, quando Prost (ritiratosi dopo il quarto titolo iridato l'anno prima) nel corso del warm up che precedeva di poche ore il via del GP si sentì dire "Alain, mi manchi" dal suo ex-rivale, ora seduto dentro la monoposto che gli era appartenuta fino a pochi mesi prima. E poi ancora fino al Gran Premio d'Australia del 1993.

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Alla sua ultima vittoria nel Mondiale, Senna ad Adelaide accettò la mano tesa di Prost (secondo al traguardo) e lo... issò al suo fianco sul gradino più alto. Era la giusta (ma per molti versi inattesa) conclusione del loro duello. "Senna e Prost - La sfida infinita" ce lo conferma, ricorda e rivela, dopo averci ricordato tutto ciò che aveva portato fino a lì. Un momento unico e prezioso: il traguardo per Alain, l'ennesima... pole position per Ayrton, già proiettato verso lo stacco della frizione e lo scatto al semaforo di una nuova sfida che non sarebbe invece mai entrata nel vivo, consegnando invece le chiavi della Formula Uno ad un nuovo padrone.

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