Massimiliano Allegri torna a San Siro. L'ultima volta alla Scala del Calcio era stata il 27 aprile scorso, quando guidava (ancora) la Juventus nella sfida contro l'Inter di Spalletti. Altri tempi perché i bianconeri hanno cambiato radicalmente ingaggiando Sarri mentre il Biscione ha scelto Conte. Ora il tecnico livornese è libero ("Il mio anno sabbatico? Faccio un po' di vacanza", ha detto più di un mese fa) e può godersi le partite da spettatore d'eccezione. Sul divano o dal vivo, come nel caso di Milan-Brescia: Max è in tribuna al Meazza, invitato da Massimo Cellino (in passato suo presidente al Cagliari), e al fianco dell'ad del Monza ed ex ad rossonero Adriano Galliani, con il quale ha condiviso l'esperienza a Milano per tre stagioni e mezzo rimanendo in ottimi rapporti anche in seguito.
In Sardegna (dal 2008 al 2010) Allegri si è fatto notare dai dirigenti delle big: i rossoblù hanno rappresentato il trampolino di lancio per il grande palcoscenico italiano. Il legame con Cellino, attuale numero uno del Brescia, non è mai venuto meno e l'invito odierno ne è un'ulteriore prova.
Naturalmente la 'visita' a San Siro evoca soprattutto l'avventura sulla panchina del Milan. Il 52enne ha allenato il Diavolo dal 2010 al gennaio 2014 conquistando uno scudetto (l'ultimo nella bacheca del club di via Rossi) e una Supercoppa Italiana, prima dell'esonero dopo il famoso ko (4-3) con il Sassuolo a Reggio Emilia.
Questa estate Maldini ha puntato su Marco Giampaolo come successore di Gattuso ma non sono mancate le indiscrezioni che volevano proprio un suggestivo ritorno di Allegri sulla panchina milanista. La sua presenza sugli spalti adesso non riaprirebbe la (clamorosa) pista di mercato, come potrebbero pensare i più maligni: nonostante il ko di Udine la dirigenza ha piena fiducia in Giampaolo, che tra l'altro con Allegri condivide lo stesso 'padre calcistico', Giovanni Galeone (i tre hanno cenato insieme lo scorso giugno e la foto ha fatto il giro del web). Inoltre, come detto, Allegri è ospite di Cellino.
Quanto all'ex Samp, anche ieri ha ricordato che serve tempo affinché la squadra assimili le sue idee e, consapevole della necessità di fare comunque in fretta quando si è al Milan, ha ammesso: "Il tempo devo andare a prendermelo".