plusvalenze fittizie

Affare Osimhen, cosa rischiano Napoli e Aurelio de Laurentiis

Nel caso di nuovi elementi, si potrebbe riaprire il procedimento sportivo e il club azzurro rischierebbe anche punti di penalizzazione

Ieri la Procura di Roma ha chiuso l'indagine che vede indagato il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, per l'accusa di falso in bilancio. Il procedimento è quello legato a presunte plusvalenze fittizie intorno all'acquisto dell'attaccante Victor Osimhen nel 2020 dalla squadra francese del Lille (l'attaccante nigeriano si trasferì in Italia per circa 76 milioni di euro, ma valutando tre giocatori delle giovanili e Karnezis circa 21 milioni di euro). Il fascicolo era arrivato all'attenzione dei pm capitolini per competenza, dopo la trasmissione degli atti da Napoli, dato che a Roma era stato approvato il bilancio del club. Ma cosa rischiano De Laurentiis e Napoli?

Da un lato c'è il rischio di un processo penale con l'accusa di falso in bilancio per De Laurentiis, gli altri consiglieri d'amministrazione del club (tra cui la moglie e i due figli del patron) e il Napoli, ma i tifosi azzurri sono preoccupati soprattutto per il possibile risvolto sportivo della questione.

Nel 2022, nel primo processo sportivo in cui fu affrontato l'argomento dell'affare Osimhen, la procura federale chiese 11 mesi di inibizione per De Laurentiis e 392mila euro di ammenda al club ma il Tribunale federale prosciolse club e dirigenti deferiti, in seguito la Corte federale d'Appello aveva respinto anche il ricorso effettuato da Chinè (procuratore federale).

Ma, come successo alla Juve (quando erano arrivati 10 punti di penalità), nuovi elementi potrebbero riaprire il processo sportivo: dal momento in cui riceverà le carte, Chinè avrà 30 giorni per verificare la presenza di novità rilevanti e chiedere la revocazione della prima sentenza e quindi chiamare nuovamente a testimoniare il Napoli e i suoi dirigenti per un nuovo giudizio. In caso di colpevolezza, potrebbero arrivare punti di penalizzazione. Secondo La Stampa, il Napoli rischierebbe una penalità inferiore alla Juventus non perché si tratta di un club non quotato in Borsa, ma perché si tratterebbe di una singola operazione e non di operazioni multiple come nel caso delle operazioni bianconere.

Nel caso, spiega l'avvocato Chiacchio a Il Mattino, la penalizzazione ricadrebbe su questo campionato o sul prossimo, quello dello scudetto non verrebbe toccato.