Simone Inzaghi presenta la finale di Supercoppa italiana contro il Napoli, in programma lunedì sera a Riad. "È una finale, tante volte è decisa da episodi - ha spiegato in conferenza -. Dobbiamo fare tanta attenzione, in più è una finale da organizzare in due giorni e mezzo, in meno di 72 ore. Presenta delle insidie". Sul record personale di 5 successi. "Ci tengo, ma più per l'Inter che per Simone Inzaghi. Sarebbe bello vincere la quinta Supercoppa, però come ho detto prima ho fatto i complimenti ai ragazzi. Dal 13 luglio, quando hanno cominciato a lavorare antepongono l'Inter alle gioie personali. Questo è il segreto". Parole al miele per Lautaro: "Sta facendo un grandissimo lavoro, in campo e fuori. È un capitano molto importante, si assume le sue responsabilità come è giusto che faccia".
LA CONFERENZA DI INZAGHI
Quali sono le insidie di domani da favoriti?
"È una finale, tante volte è decisa da episodi. Dobbiamo fare tanta attenzione, in più è una finale da organizzare in due giorni e mezzo, in meno di 72 ore. Presenta delle insidie, però la squadra deve continuare a lavorare come ha fatto in questo periodo. Veniamo da un'ottima semifinale, giochiamo contro i campioni d'Italia che hanno vinto anche loro 3-0, in campionato hanno avuto qualche problema e hanno cambiato allenatore, ma è una squadra con una rosa lunga e tanta qualità".
Cosa ci sarebbe di diverso vincere domani rispetto alle altre volte?
"Sarebbe importante per l'Inter, per tutto l'ambiente. Solo il Milan ne ha vinte tre di fila. Abbiamo vinto qui l'anno scorso contro il Milan, due anni fa a San Siro contro la Juve, vorremmo farlo anche domani contro il Napoli. Ci vorrà una grande gara".
Sta pensando a qualche cambio?
"Per quanto riguarda i giocatori, ieri chi ha giocato ha fatto defaticante. Le mie attenzioni sono andate su quelli che hanno giocato meno contro la Lazio: un po' di stanchezza c'era, qualcuno era affaticato. L'allenamento di oggi sarà più indicativo, in questo momento non ho ancora bene l'idea sulla formazione. Devo vedere il recupero".
Quanto sarebbe importante vincere domani sera?
"Molto, siamo i campioni in carica. La vinciamo da due anni e abbiamo tanta voglia di riportarla a casa, per noi è un obiettivo. Abbiamo fatto una grande gara con la Lazio e manca l'ultimo passo".
Il Napoli gioca con la difesa a cinque e starà dietro. Come si va ad aprire una squadra che entra con questo approccio alla gara?
"Abbiamo visto che ha cambiato sistema, era una squadra di grandissimo possesso e con la Fiorentina ne ha avuto meno. Però la Fiorentina in Italia è una di quelle squadre che ha il possesso di palla più alto: ci può stare. Domani non so ancora, si pensa che Mazzarri possa confermare l'assetto della semifinale e stiamo lavorando su questo. In campionato era stato un Napoli con un altro modulo, ma al di là di questo quello che conta di più sono le motivazioni".
Può superare il record oggi condiviso con Lippi e Capello.
"Ci tengo, ma più per l'Inter che per Simone Inzaghi. Sarebbe bello vincere la quinta Supercoppa, però come ho detto prima ho fatto i complimenti ai ragazzi. Dal 13 luglio, quando hanno cominciato a lavorare antepongono l'Inter alle gioie personali. Questo è il segreto".
Cosa cambierà rispetto alla gara col San Paolo?
"Il contesto, la preparazione: avevamo avuto più giorni, venivamo dalla partita di Lisbona e avevamo fatto diversi cambi. C'era stato più tempo, ma vale anche per il Napoli: cambierà probabilmente il modulo del Napoli, ma non dovrà cambiare l'intensità che deve mettere l'Inter in campo".
Quanto è importante per un allenatore avere un capitano amato e ascoltato come Lautaro?
"È importantissimo. Lautaro sta facendo un grandissimo lavoro, in campo e fuori. È un capitano molto importante, si assume le sue responsabilità come è giusto che faccia. Voi vedete meno quello che fa lontano dal campo, tutti i giorni. Sono molto contento di lui e dei suoi compagni, stanno facendo sei mesi nel migliore dei modi. Sappiamo che non basta, dovremo dare continuità".
Questa partita vale anche come messaggio per il campionato?
"Sarebbe un bellissimo segnale, ma al di là del campionato noi dobbiamo focalizzarci su questa coppa. Ci sarà uno stadio esaurito, una bellissima finale: è importante arrivarci e possibilmente vincerle. Il campionato sarà molto avvincente".
Che cavallo è l'Inter?
"Non mi intendo di ippica, mi intendo di Inter, di calcio: io quello che facevo da bambino era solo giocare a pallone. Mi piace continuarlo a fare anche oggi: qualche volta anche con i ragazzi, a casa coi bambini".