FIFA IN CAMPO

Infantino: "Serve la sconfitta a tavolino per i club con tifosi razzisti"

Il presidente della Federcalcio mondiale dopo i casi di Udine e Sheffield: "Divieti di accesso negli stadi e accuse penali per chi si macchia di questi gesti"

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L'ennesimo episodio di razzismo all'interno di uno stadio, non solo in Italia, ha scatenato le inevitabili reazioni di sdegno del mondo del calcio. A partire dal massimo esponente della Fifa, Gianni Infantino. Che ha promesso pesanti sanzioni anche nei confronti dei club. "Gli eventi di sabato a Udine e di Sheffield a settembre sono assolutamente ripugnanti e del tutto inaccettabili. Non c'è posto per il razzismo né per altre forme di discriminazione, nel calcio così come nella società. I giocatori interessati da quanto accaduto sabato hanno il mio pieno supporto. È necessario che tutte le parti interessate agiscano, a partire dall'istruzione nelle scuole, affinché le future generazioni comprendano che questo non è parte del calcio né della società", ha detto il numero 1 del calcio mondiale.

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"Oltre alla procedura a tre fasi (sospensione della partita, seconda interruzione della partita, partita annullata), va comminata la sconfitta a tavolino per le squadre i cui tifosi si siano resi protagonisti di atti di natura razzista - provocando così l'annullamento della partita - , così come vanno attuati divieti di accesso agli stadi di tutto il mondo e portate avanti accuse penali nei confronti di chi compie atti razzisti", ha aggiunto il numero 1 del calcio mondiale in una nota social.

"La Fifa e il mondo del calcio mostrano piena solidarietà alle vittime di razzismo e di ogni altra forma di discriminazione. Una volta per tutte: no al razzismo! No ad ogni forma di discriminazione!", ha concluso Infantino.

ASSOCALCIATORI: "SERVE INTERVENTO DELLO STATO"
"Sono stufo di questi continui episodi. Non è più concepibile che queste cose accadano con questa frequenza. E' una cosa gravissima e inaccettabile che gli insulti razzisti che ricevono i calciatori su tutti i campi abbiano superato quasi la meta' degli insulti che ricevono in generale, come dimostra il report 'Calciatori sotto Tiro' presentato l'anno scorso a Roma". E' quanto si legge in un comunicato del presidente dell'Assocalciatori, Umberto Calcagno, all'indomani dei buu rivolti a Maignan durante Udinese-Milan. "Se può esserci un aspetto positivo in quanto accaduto a Udine - afferma Calcagno - è che tra l'arbitro Maresca, il portiere Maignan ed i calciatori del Milan ci sia stata una grande collaborazione che ha portato alla sospensione giusta della partita. Le norme prevedono che la partita possa essere sospesa con l'autorità di pubblica sicurezza e più di quello che si è fatto a norme vigenti non si può fare". "Il messaggio che vorrei mandare è che il mondo del calcio non può da solo risolvere la questione - prosegue Calcagno - purtroppo questo è lo specchio della società e gli stadi non devono diventare il luogo adatto a questo tipo di fatti". "Abbiamo bisogno dello Stato e del Governo. Ieri e' stata fatta la cosa più giusta. Mi auguro si possano studiare le dovute contromisure con il ministro dello sport Abodi e l'esecutivo. L'altro lato positivo è che ora queste persone, grazie anche all'uso delle telecamere, possono essere individuate ed arrestate", conclude.

IL MINISTRO ABODI: "LE NOSTRE SCUSE A MAIGNAN"
"Il mio, il nostro no al razzismo non può, non deve, non vuole avere il colore di una maglia o della pelle, non riguarda una religione o un popolo o una città: vale sempre e ovunque. Come il rispetto: sempre e ovunque. E chi sbaglia ne deve rispondere. Le nostre scuse a Mike Maignan". E' quanto scrive su X il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, commentando la sospensione per cinque minuti la partita Udinese-Milan per i cori razzisti nei confronti di Maignan.

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