RAZZISMO

Milan, Musah: "Maignan non voleva continuare, combattiamo il razzismo sul campo"

Il centrocampista del Milan ha raccontato quanto provato dal portiere sabato in Friuli: "Quando è troppo è troppo"

"Tutti i colori dello sport": Musah e Grimshaw incontrano studenti nel segno dell'inclusività

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Quanto accaduto sabato a Mike Maignan in quel di Udine ha riportato in auge l'emergenza razzismo in Italia. Diverse le iniziative che hanno ripreso fiato, con la politica che ha annunciato l'idea di procedere con norme ancora più restrittive. Insomma pugno duro per debellare un problema sociale ancora troppo presente. Ma il razzismo, assicura Yunus Musah, centrocampista del Milan, si può combattere anche sul campo: "Noi l'abbiamo dimostrato - l'uscita dell'americano nel corso di una iniziativa del club rossonero chiamata 'Tutti i colori dello sport' -. I tifosi urlano sempre qualcosa contro, ma quando è troppo è troppo".   

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Musah, al Milan da agosto e anch'esso vittima di razzismo ai tempi del Valencia in Spagna, ha raccontato quanto vissuto da Maignan: al Bluenergy Stadium il 21enne era in panchina. "Mike non voleva continuare, ma gli siamo stati vicini e non lo abbiamo lasciato solo. Queste azioni ora devono avere conseguenze. Bisogna fare qualcosa e la nostra reazione in campo è stata giusta, ci ha dato la sicurezza che siamo un gruppo unito" le parole convinte della mezz'ala al primo anno in rossonero.

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