Il calcio si muove contro il razzismo, Casini: "Portare gli stadi al livello di Udine"
Incontro al Viminale dopo il caso che ha coinvolto Maignan, Gravina: "Valutiamo ipotesi riconoscimento facciale"
"Ogni volta che c'è un episodio che va condannato è un'occasione per verificare se il sistema normativo funziona e viene attuato tempestivamente. Il caso di Udine conferma che è una società virtuosa, con un impianto all'avanguardia, ha permesso di intervenire con tempestività, identificare i colpevoli e punire le responsabilità individuali, che deve essere l'obiettivo principale. Verrà attivato un gruppo di lavoro per capire come intervenire e portare tutti gli impianti dI Serie A agli standard di Udine". Lo ha detto il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, uscendo dall'incontro sul razzismo che si è tenuto al Viminale dopo il caso che ha visto coinvolto Mike Maignan, portiere del Milan, nel match contro l'Udinese. "Inasprimento delle pene? Il Daspo determina quasi sempre la pena più severa e sarà compito del gruppo di lavoro approfondire questo tema", ha concluso Casini.
GRAVINA: "IPOTESI RICONOSCIMENTO FACCIALE. COL DASPO PROCESSO DI RIABILITAZIONE"
"Incontro positivo. Abbiamo delineato alcune idee e riflessioni che possono migliorare la qualità infrastrutturale, mi riferisco in particolare all'ipotesi d'inserimento del riconoscimento facciale". Lo ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina, uscendo dall'incontro in Viminale. "Abbiamo ribadito che le nostre norme sancite nell'articolo 62 delle Noif sono le più severe a livello internazionale - ha aggiunto - Il principio enunciato da Infantino (sconfitta a tavolino, ndr) è già previsto dalle nostre norme. Più complicato è poi applicarlo". Parlando poi della possibilità di inasprire il Daspo ha concluso: "Io sono molto favorevole soprattutto all'idea del recupero. Il Daspo è sicuramente uno strumento che sta dando i suoi frutti. Quindi inasprirlo non so a cosa possa servire. A me piace più l'idea del Daspo, ma che sia accompagnato da un processo di recupero, di riabilitazione".
Il ricorso dell'Udinese? "Non spetta a me entrare nel merito delle valutazioni oggettive che l'Udinese nel suo ricorso porterà avanti. Credo che sia giusto ed è previsto uno dei gradi di giudizio. Credo ci sia un elemento fondamentale sul quale davvero tutti dobbiamo essere impegnati. Qui non è più un problema di uno, tre, cinque, dieci come è il caso di Udine. Qui è un problema in cui dobbiamo agire con grande positività. Quello che noi chiediamo alle nostre società è sensibilizzare verso un atteggiamento positivo di tutto il resto della tifoseria. Quindi è importante far scattare sia le attenuanti sia le esimenti con un atteggiamento positivo da parte di tutto lo stadio".
"Devo dire che purtroppo a Udine quando è rientrato Maignan i fischi hanno accompagnato e hanno condiviso forse qualcosa che era meglio condannare - ha aggiunto Gravina - Quindi tutti quanti dobbiamo avere un atteggiamento più propositivo, più positivo e condannare tutti coloro che sono, diciamo, afflitti da questi fenomeni di frustrazione a livello individuale, emotivo, che poi si scatenano all'interno dello stadio rifugiandosi verso l'anonimato. Dobbiamo scardinare il concetto dell'anonimato e quindi andare subito a scardinare il concetto della permissività, chi sbaglia deve pagare sia penalmente sia sportivamente".
ABODI: "SAREBBE BELLO STADIO UDINE PIENO DI BAMBINI"
"Se possibile mi piacerebbe che fosse riempito solo di bambini per fargli vivere lo spettacolo del calcio". Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, a margine dell'incontro al Viminale sul tema razzismo. Abodi ha poi sottolineato che "lo strumento di non gradimento è stato già utilizzato dall'Udinese e dalla Juventus con successo e va ulteriormente promosso. Dobbiamo tutelare anche tutti gli altri che vanno allo stadio".
PIANTEDOSI: "PUNIRE RAZZISTI SENZA DANNEGGIARE IL SISTEMA"
"Abbiamo condiviso l'efficacia delle misure che hanno portato alla rapida individuazione degli autori dei cori razzisti di Udine. Proseguiremo insieme lungo questa strada per responsabilizzare i tifosi e punire chi si macchia di questi vili gesti, senza danneggiare il sistema calcio". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al termine dell'incontro oggi al Viminale con i rappresentanti della Figc e della Lega Serie A, insieme al ministro per lo Sport, Andrea Abodi.