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ARGENTINA
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Lavezzi, prime parole dalla clinica: "Devo farlo per mio figlio"
L'ex attaccante argentino si è rivolto a un istituto specializzato in psichiatria e salute mentale a Buenos Aires
"È difficile. Ma devo farlo, devo cambiare la mia vita, le mie abitudini. E devo fare tutto questo per mio figlio". Ezequiel Lavezzi ha deciso di prendere in mano la sua vita per il figlio Tomas ed è ora ricoverato nella clinica Dharma di Buenos Aires, struttura specializzata in psichiatria e salute mentale, dove è in cura perché "soffre di ipomania , un disturbo psichiatrico cronico che colpisce l’umore e può portare la persona che ne soffre anche a farsi del male", come ha spiegato ai media l'avvocato dell'ex attaccante del Napoli. Smentite quindi tutte le voci che parlavano di problemi di alcol: "Deve disintossicarsi sì, ma non dall’abuso di alcol e nemmeno di droga". Lavezzi è stato ricoverato già due volte in tre settimane e secondo quanto scrive
L'Equipe sarebbe stato tenuto in isolamento quasi totale, senza televisione e senza cellulare, con soltanto pochi parenti autorizzati a fargli visita: "L’evoluzione è favorevole - ha detto ancora il suo avvocato - Resterà in cura per 21 giorni e poi avrà la possibilità di andarsene o restare a seconda delle sue condizioni. I medici stanno cercando di stabilizzarlo, prima di vedere se ha bisogno di cure più lunghe. Non ha ricevuto terapia intensiva come è stato detto". Il giornalista Matias Vazquez, dal canale televisivo El Trece, ha mostrato una conversazione tra Lavezzi e un parente: "È difficile. Ma devo farlo, devo riorientare la mia vita, le mie abitudini. E tutto questo, devo farlo per mio figlio . Avevo oltrepassato il limite. Ho cercato di "pulire" me stesso da solo a casa di Pilar (località nella periferia settentrionale di Buenos Aires, ndr), ma non ci sono riuscito. Non c'era altra scelta che venire qui in clinica". Come ha spiegato il suo legale, Lavezzi soffrirebbe anche di manie persecutorie : "Una notte ha sentito un rumore e ha pensato che ci fossero persone nella sua abitazione. Ha provato a superare la crisi da solo ma non ci è riuscito, ecco perché è andato in clinica. E il malessere che lo riguarda è qualcosa che ha bisogno di tempo e di cure mediche specifiche".