Nel corso di queste ultime due settimane, Jannik Sinner ha attraversato più volte i corridoi della Rod Laver Arena trovandosi davanti agli occhi sempre quell'immagine: il nome di Novak Djokovic accompagnato da una serie di cifre che ricordano i dieci successi agli Australian Open. Una lunga lista che nel corso degli anni ha intimorito numerosi avversari, ma non il 22enne di Sesto Pusteria che ha interrotto dopo 33 partite l'egemonia del serbo in Oceania.
Le statistiche enfatizzano ancor di più il valore dell'impresa raggiunta dal fuoriclasse azzurro che ha riportato il 36enne di Belgrado indietro di ben sei anni quando a eliminarlo nel terzo turno ci pensò il coreano Hyeon Chung, all'epoca giovane rampante reduce dal successo nelle Next Generation Atp Finals dell'anno precedente. Si trattava di un Novak in versione minore, al rientro da un infortunio al gomito che lo aveva tormentato per tutto il 2017 e lo aveva costretto a ripresentarsi a Melbourne come testa di serie numero 14. Nulla di irreparabile per il 36enne di Belgrado che da metà stagione in poi tornò a imporre il proprio credo aggiudicandosi Wimbledon e Us Open prima di aprire a inizio 2018 quella striscia di successi che solo Monica Seles ha saputo realizzare in campo femminile.
Dal 2018 ad oggi Djokovic ne sono passati di giocatori che hanno dovuto inchinarsi alla potenza del serbo, dall'austriaco Dominik Thiem al russo Daniil Medveedev passando per Rafael Nadal e Stefanos Tsitsipas. Nel mezzo c'è stato anche il tempo per quel "pasticciaccio brutto" riguardante la mancata vaccinazione al Coronavirus e il rientro in patria dopo esser stato trattenuto in un hotel anti-Covid con tanto di polemiche.
Eppure dopo sei anni e sei vittorie, a cui si aggiungono le quattro in un' "era" precedente dove Djokovic aveva dovuto far i conti con la concorrenza di Jannik Sinner che oggi sembra esser diventato ufficialmente la sua "bestia nera". Tre sconfitte in quattro singolari disputati negli ultimi tre mesi con il solo successo nella finale delle Atp Finals a cui andrebbe aggiunto l'affermazione dell'azzurro nel doppio di Coppa Davis che ha aperto la strada all'Italia verso il secondo trionfo nella celebre competizione. Consapevole di aver perso probabilmente l'ultima occasione di poter centrare "lo Slam d'oro", Novak Djokovic dovrà riflettere sul futuro e su nuovi traguardi da cavalcare.
In conclusione, non ci siamo dimenticati di Hyeon Chung, ultimo giocatore di imporsi agli Australian Open su Novak Djokovic. A differenza di quanto si potesse pensare la sua carriera non ha preso una bella piega dopo esser riuscito a raggiungere quell'anno le semifinali del torneo oceanico. Da lì in poi sono arrivati una lunga serie di infortuni che lo hanno bloccato a cavallo per due anni a partire dal 2020 e lo hanno visto rientrare soltanto nel 2022 non ritrovando però quel gioco che gli aveva permesso di bloccare il "rullo compressore" serbo.