La delusione è quella delle occasioni migliori, di quando ti trovi di fronte centinaia di tifosi giunti tutti per te e che, a causa del cambiamento delle condizioni meteo, devono ingoiare “l’amaro calice” della sconfitta. E’ il caso di Sofia Goggia che si è dovuta accontentare del terzo posto nella seconda discesa di Cortina d’Ampezzo dopo aver gustato la gioia della venticinquesima vittoria in Coppa del Mondo. La 31enne di Astino ha espresso tutta la propria delusione al termine della gara vinta dalla norvegese Raghnild Mowinckel: “Lo sci è uno sport outdoor, la prima parte della gara è stata condizionata da molto vento. Poi le condizioni sono cambiate ed è una componente molto importante. Mi dispiace molto, ma sono comunque contenta della mia gara”.
La vice-campionessa olimpica non ha commesso alcun errore realizzando sì una prova pulita, ma contraddistinta dal vento e dalle pause a esso collegate che hanno fatto sì che la neve potesse velocizzarsi favorendo chi scattava dopo: "E’ stata una discesa tecnicamente non pulitissima, però con molto carattere bergamasco. Anche sul Delta ho saltato in modo non perfetto, però penso di aver messo in pista una grinta che non si vedeva da un po’ di tempo. Ho cercato il giusto compromesso tra lo scivolamento e la tecnica, in alcuni punti il vento non mi ha permesso di tenere la linea perfetta”.
A patire la situazione è stata anche Federica Brignone che non è andata oltre la dodicesima posizione assoluta e che ha confermato il poco feeling con l'Olympia delle Tofane: "Fino a metà gara ho fatto un’ottima gara. Non avendo fatto ieri la parte finale sono dovuta scendere solo sulla scorta della prima prova. Ma con quello che è successo ieri, essere riuscita a fare quello che volevo almeno nella parte alta è un punto di partenza positivo. Ieri ho pensato molto, dopo la caduta, e non è stato semplice superare il fatto che avrei potuto anche farmi male. Comunque riparto da qui: vedrò di fare meglio domani”.
Le azzurre cercheranno di riscattarsi nel superG in programma domenica 28 gennaio all'ombra delle Tre Cime di Lavaredo nella speranza che il meteo non faccia nuovamente le bizze.