Il magico silenzio della Val di Mello nella sua veste invernale rotto solo (ma senza fargli male) dall’incessante “crepitare” sul terreno ghiacciato e... croccante dei ramponcini leggeri montati sulle scarpe da trailrunning. Per una quarta edizione (nell’arco di cinque anni) da pieno rilancio: Val di Mello Winter Trail 2024 raddoppia gli iscritti alla prova clou da dodici chilometri. Non perde un colpo Luca Del Pero che mette a segno la quarta vittoria personale sul traguardo del centro sportivo di San Martino Val Masino. Il toprunner azzurro conferma la sua imbattibilità nella veloce prova organizzata come sempre con competenza e passione da ASD Team Gigiat. Tutta un’altra storia in gara-donne. Dopo Samantha Galassi, Elisa Desco e Lucia Moraschinelli tocca a Francesca Rusconi salire sul gradino più alto del podio.
© Angelo Testa
LA GARA
La quarta edizione di Val di Mello Winter Trail è scattata alle dieci e un quarto in punto, vale a dire quando - puntualissimo come sempre - il sole ha illuminato il campo base della gara. Luca Del Pero (Sky Lario Runners ASD) ha fatto subito e immancabilmente conoscere alla diretta concorrenza le sue intenzioni, aggiudicandosi il traguardo volante presso il negozio Fiorelli Sport di San Martino (dopo un solo chilometro di gara tra i boschi appena sopra i tetti del centro abitato), seguito da Mattia Gianola di Team Valtellina/CRAZY e Andrea Rota (Team Salomon). Quest’ultimo perdeva terreno dai primi due presso il borgo Ca’ di Rögn, mentre Gianola (l’ultimo ad arrendersi a Del Pero) “timbrava” per primo il secondo traguardo volante in zona Laghetto, sprintando proprio sul futuro vincitore.
© Francesco Bergamaschi
Al giro di boa in località Rasega (dietro front in direzione fondovalle, questa volta sul versante orografico sinistro della Val di Mello), Del Pero affondava i colpi e produceva l'allungo decisivo, tagliando in solitudine il traguardo con il tempo finale di 49 minuti e 43 secondi. Per Luca i sentieri della Valdi Mello non hanno più segreti: dal 2020 ad oggi (unica cancellazione nel 2021) li ha domati con oigni condizione: fondo asciutto, innevato nel 2023, quasi completamente ricoperto da una lastra di ghiaccio quest'anno.
© Francesco Bergamaschi
Secondo gradino del podio per Gianola con un ritardo di soli 32 secondi dal vincitore e terza casella della classifica per Rota, staccato di poco meno di due minuti (uno e 54) dal vincitore. Ai piedi del podio si è fermata invece la corsa di Massimiliano De Bernardi di Atletica Alto Lario. Luigi Pomoni dei Falchi di Lecco ha chiuso la top five precedendo il compagni di colori Erik Gianola. Nei primi dieci dalla settima alla decima posizione in quest’ordine Francesco Della Torre, Mattia Raimondi, Mattia Achler e Jonathan Tamborini.
© Francesco Bergamaschi
In gara-donne è stata Francesca Rusconi a fare la differenza: la fortissima portacolori di Team RockExperience ha chiuso praticamente indisturbata la missione-vittoria, facendo ritorno al campo sportivo di San Martino diciassette secondi prima dello scadere dell’ora di gara (59 minuti e 43 secondi), ventiseiesima della classifica assoluta.
© Francesco Bergamaschi
Più serrata la caccia ai restanti gradini del podio, nella quale ha prevalso Monica Vagni (ASD Pegarun) che ha chiuso al secondo posto con un ritardo appena inferiore ai sette minuti dalla vincitrice (6 e 53) ma con dieci - decisivi - secondi di vantaggio su Aurora Bosia che ha chiuso in giochi del podio per i Falchi di Lecco. Nella top five femminile anche Giorgia Fascendini del GP Santi Nuova Olonio e Elisa Peverelli (AG Media Sport ASD). Completano la top ten Marina Parenti, Rebecca Odolini, Elena Caliò, Manuela Assolari e Tanya Fabbris.
© Fabio Vedovatti
SPORTMEDIASET AL VAL DI MELLO WINTER TRAIL
Anche noi di Sportmediaset siamo scesi in pista (o meglio saliti sui sentieri) della Val Masino e della Val di Mello per una seconda uscita competitiva con il pettorale praticamente agli antipodi con il Trail dell'Isola Gallinara di Albenga del weekend precedente. Un richiamo del "Grande Nord" alpino (certi scorci di questi luoghi ricordano davvero gli spazi sconfinati dell'Alaska, soprattutto in inverno), reso ancora più irresistibile dalla possibilità di timbrare puntualmente (si fa per dire, il tempo al traguardo aumenta inesorabilmente anno dopo anno) l'appuntamento con la gara organizzata da Mirko Bertolini, Valentino Speziali e dal Team Gigiat. Primo giro di giostra: cinquecento metri a perdifiato sull'asfalto, per poi imboccare lo stretto sentierino che - tra rampe massi - si inerpica nel bosco appena sopra i tetti delle case di San Martino - per rituffarsi subito in paese e puntare verso la Valle dei Bagni del Masino, lasciandoci di nuovo alle spalle il centro abitato "grazie" a tre o quattro tornanti di strada asfaltata che - se non altro - permettono al plotone di sfilacciarsi ulteriormente e per bene in vista del pit stop per montare i ramponcini all'attacco del primo tratto di sentiero ghiacciato, in località Bregolana. L'obbligo di passare alla "trazione integrale e assistita" scatta un chilometro e mezzo più avanti ma - anche se non sono il primo a farlo - non attendo di arrivarci e completo l'operazione all'inizio del traverso che porta verso il cuore (freddo!) della gara. Anche perché così non devo serpeggiare alla ricerca dei tratti sgombri dal ghiaccio e disegno traiettorie più dritte e logiche. Giunti all'attacco della Val di Mello (e lasciato il tepore dei raggi solari), una deviazione dal percorso abituale ci porta ad attraversare il torrente su uno stretto ponte metallico: ferro su ferro, l'effetto è un po' strano ma si torna nel giro di pochi secondi sulla.... terraferma. La risalita della valle verso il giro di boa è il momento (purtroppo non di breve durata) meno favorevole della mia prova. Perdo qualche posizione ma tengo duro su mulattiera, acciottolato e sentiero. Non c'è alcuna differenza: ghiaccio dappertutto!
© Fabio Vedovatti
Dietrofront per gli ultimi quattro-cinque chilometri di gara, con una bellissima alternanza di tratti di sentiero nel bosco e campi di neve da affrontare a tutta velocità. I ramponcini tengono che è una meraviglia: feriscono senza pietà la crosta di ghiaccio. Passiamo su terreno solido e piccoli specchi d'acqua solidificata con la stessa sicurezza. Nel finale, la traccia di gara rimonta brevemente il fianco della montagna, poi si tuffa verso il fondovalle, traversa nuovamente in falsopiano e poi via verso la picchiata finale. Saltiamo da un masso all'altro facendo scintille sulla pietra con i ramponcini: è tutto un bellissimo e acrobatico gioco di equilibrismi e - per quanto preferisca "sentire" il terreno sotto le suole - l'isolamento e la relativa rigidità dei ramponcini stessi (i miei collaudatissimi NORTEC sono comunque molto leggeri ed elastici) non mi disturba. Quindi via così, anche sul tratto finale in asfalto, sferragliando meglio che posso fino alla linea d'arrivo.
© S. Gatti
VAL DI MELLO WINTER, TERZO TEMPO DA LECCARSI I BAFFI
Al di là dell'aspetto strettamente agonistico di una prova che al primo della classifica generale ha richiesto un impegno di una cinquantina di minuti scarsi (e invece a chi ha chiuso la graduatoria una decina di minuti più di due ore), tolti i ramponcini e tirato il fiato è scattato il momento della festa: tutti insieme (atleti, amici, famigliari, accompagnatori organizzatori, volontari e locals) a fare festa fino alle premiazioni. All’insegna della convivialità, della buona cucina e al cospetto delle imponenti pareti di granito della Yosemite delle Alpi, incorniciate da una splendida giornata invernale. Una festa finale animata da racconti e resoconti dei duecento cinquanta atleti circa in gara (centocinquantaquattro finishers della prova principale, un centinaio nella camminata da quattro chilometri), oltre che da famigliari, amici, organizzatori, volontari (una cinquantina) e locals. Il sipario è calato solo quando - scusate il gioco di parole - è stato il disco solare a calare dietro alle alte pareti verticali che incombono sul fondovalle, spingendo tutti a rifugiarsi al chiuso e a dirigersi verso casa, scaldati però dal ricordo di una bella giornata di sport e dalle migliori intenzioni di rifare tutto questo daccapo tra dodici mesi.
© Francesco Bergamaschi