La 22esima giornata della Serie A 2023-24 ha eguagliato un primato che resisteva addirittura dal 1961: cinque calci di rigore sbagliati, iniziando da Giroud e Theo Hernandez in Milan-Bologna per proseguire poi con Krstovic in Genoa-Lecce e Duda in Verona-Frosinone, per concludere infine con Nico Gonzalez che si è visto bloccare il proprio rigore da Sommer in Fiorentina-Inter. Errori dei rigoristi? Bravura dei portieri? Sicuramente un qualcosa di insolito che forse, però, ha una spiegazione. Così pensa almeno Gianluca Pagliuca che in carriera (con le maglie di Sampdoria, Inter, Bologna) ha parato 31 rigori, miglior portiere italiano di sempre (meglio di lui, in Italia, ha fatto solo lo sloveno Handanovic): "Il mio sistema per parare i rigori? Beh, diciamo tutto istinto..." ha raccontato in un'intervista concessa a Bruno Longhi. "Una volta c'era meno tecnologia, andavi più a memoria, guardavi negli occhi i rigoristi e poi ti muovevi a intuito e cercavi di indovinare l'angolo. Oggi hai più mezzi, c'è internet, vai a vedere come e dove i rigoristi sono soliti tirare: insomma, adesso i portieri sono un po' più avvantaggiati".
Questo significa allora che i rigoristi sono un po' più svantaggiati?
"Vero questo, però d'altra parte il rigorista sa che il portiere lo conosce e quindi può usare questo a proprio vantaggio, sorprenderlo cambiando angolo ad esempio. Gli attaccanti, quelli bravi, studiano i portieri, conoscono le loro caratteristiche... quindi a loro volta possono trarre vantaggio da quegli aiuti tecnologici che noi non avevamo".
Veniamo al rigore di Firenze parato da Sommer: è stato bravo il portiere dell'Inter o l'errore è tutto di Nico Gonzalez?
"Allora, il rigore di Nico è come quello di Giroud contro il Bologna: io non capisco questi rigoristi che devono tirare piano per spiazzare il portiere... I rigoristi bravi tirano una botta nell'angolo e lì il portiere può fare ben poco. Adesso i portieri ti conoscono, stanno fermi e si muovono battezzando l'angolo giusto. Io se fossi un allenatore direi semplicemente ai miei giocatori di tirare una bella botta e così tutto diventa più difficile per chi deve parare, tanto se la metti nell'angolo quanto se la tiri forte centrale. A meno che resti fermo è impossibile prenderla".
Ma era rigore quello di Sommer su Nzolà?
"Venti anni fa quello non era mai rigore, assolutamente. E' capitato anche a me di uscire e prendere palla e poi l'attaccante e lo stesso attaccante non protestava... Adesso questi sono rigori moderni, come dice Mourinho... Cose assurde, il rigore deve essere un fallo eclatante. Vale anche per i pestoni, ad esempio...".
Questa è la settimana che porta a Inter-Juve: cosa prevedi e quale è il giudizio sulle due squadre?
"Sono due squadre che lotteranno fino alla fine, lo scudetto è sicuramente affare loro. L'Inter ha più qualità, come rosa è più forte, però la Juve non molla mai, è una sua caratteristica. Darà filo da torcere sino alla fine, perché ha solo il campionato e la Coppa Italia che però leva molte meno energie della Champions. Prevedo una lunga battaglia, spero che vinca l'Inter, ma sarà difficile perché la Juve è affamata e ha voglia di rivalsa".