Il primo ringraziamento, dopo il trionfo agli Australian Open, è andato ai suoi genitori, che gli hanno lasciato la libertà di scegliere. Parole che avranno stupito qualcuno, non certo i diretti interessati. "Lui è fatto così, ha imparato presto la cultura del lavoro, l'impegno e l'umiltà", ha raccontato Hanspeter Sinner, il papà di Jannik. Poche le frasi che si lascia strappare: quello che di straordinario è successo domenica a Melbourne non ha stravolto le abitudini e la vita della famiglia Sinner. Il lavoro di tutti i giorni, appunto, chiama.
"Ci siamo sentiti dopo la finale, anche se per poco, aveva molto da fare. Giovedì andrà dal presidente della Repubblica Mattarella? Sì, qualcosa ho sentito, ma non so come funziona", ha detto in un'intervista all'inviato della Gazzetta dello Sport a Sesto Pusteria, dove c'è Haus Sinner, la casa vacanze a fianco di casa Sinner, gestita da mamma Siglinde.
“Una grande gioia, davvero bello - ha detto ancora Hanspeter, professione cuoco - Posso dire che a vederlo giocare in tv si soffre di più, è stato più facile seguirlo a Indian Wells o alle Finals di Torino. Com'era Jannik da piccolo? Era così, già bravo in tutti gli sport com’è bravo nel suo lavoro".