Sinner guarda già al futuro: "Dobbiamo lavorare. Per questo non andrò a Sanremo"
L'azzurro è intervenuto nella conferenza stampa in corso a Roma per celebrare la vittoria degli Australian Open
La vittoria agli Australian Open non ha cambiato in alcun modo Jannik Sinner. Il 22enne di Sesto Pusteria è rimasto sempre quel ragazzo umile che abbiamo conosciuto nel corso di un 2023 vincente e che lo ha accompagnato verso il primo successo in un torneo del Grande Slam. Questo successo ha soltanto completato in parte la crescita dell'altoatesino che ora punta a migliorarsi ulteriormente in vista dei prossimi appuntamenti: "Con questi due giorni l'esperienza in Australia si è conclusa. Dobbiamo guardare ai prossimi tornei e continuare a lavorare, motivo per cui non andrò a Sanremo, ma farò il tifo da casa".
Dopo aver realizzato una nuova pagina della storia del tennis italiano, il bolzanino è consapevole che il percorso sarà ora particolarmente impervio, fatto di salite e discese. "Sono contento per avervi fatto provare queste emozioni, ma questo è soltanto l'inizio di una stagione piena di appuntamenti. L'obiettivo è quello di andare a caccia dovunque, tuttavia ci saranno dei momenti più belli e momenti più complicati dove non farò bene - ha spiegato Sinner -. Durante il 2023 ci siamo presi anche dei momenti dove non ho toccato la racchetta per concentrarmi solo sulla palestra e ciò mi ha consentito di migliorare sia da un punto di vista fisico che sulla resistenza. Nel tennis si può far sempre meglio e per questo sto lavorando sul servizio e sulla gestione mentale dei momenti cruciali del match".
Un grande merito va dato a Simone Vagnozzi e Darren Cahill che stanno seguendo l'azzurro dopo l'addio a Riccardo Piatti e gli hanno consentito di realizzare un team vincente, capace di trovare un amalgama che possa ridurre la pressione su Jannik. "Nella mia testa c'era un però e a quel punto ho deciso di lanciarmi cambiando. Non è detto che sia stata la mossa giusta, magari potrei esser più forte, ma per ora posso dirmi soddisfatto. Ho capito che il mio team non deve esser il migliore dei tutti, ma che ciascun componente si possa capire con l'altro - ha confessato Sinner -. Lo si può vedere come lavorano Simone e Darren. Entrambe sono aperti mentalmente, nessuno va a intromettersi sul lavoro degli altri e ciò mi consente di far la differenza. Simone è più attento alla tecnica essendo un ex giocatore, mentre Darren mi aiuta maggiormente nella gestione della pressione".
Il fuoriclasse tricolore ha voluto rispondere anche alle polemiche legate alla sua residenza nel Principato di Monaco e alla decisione di non festeggiare il proprio trionfo nel suo Alto Adige: "A 18 anni ho iniziato a lavorare con Riccardo a Bordighera e, avendo lui la residenza a Monte Carlo, mi ha offerto di trasferirmi lì dove ho trovato strutture importanti, campi da tennis all'altezza e soprattutto grandi giocatori con cui allenarmi in ogni momento. Mi sento a casa anche perché posso andar al supermercato senza aver problemi - ha sottolineato Sinner -. La mia intenzione era di tornare prima a Sesto per incontrare i miei genitori. In questi giorni c'è stata una tragedia con una famiglia distrutta da un incidente stradale, motivo per cui non mi sembrava fare una festa lì e per questo ho deciso di rimanere a Roma".
Il pensiero è andato anche al compagno di Nazionale Matteo Berrettini, costretto a saltare gli Australian Open per via dell'ennesimo infortunio che l'ha rallentato nel corso di questi ultimi mesi, ma al tempo stesso che ha voluto fargli per primo i complimenti: "Spero di rivedere presto Matteo in campo perché manca nel circuito manca un giocatore del genere. Matteo mi ha sempre aiutato e per questo gli sono grato. Qualora avesse bisogno, sono pronto a ricambiare anche perché abbiamo bisogno di lui per la Coppa Davis. Fortunatamente abbiamo un doppio competitivo come quello con Simone Bolelli e Andrea Vavassori e speriamo di difendere il trofeo".
A differenza delle altre stagioni, Sinner avrà l'occasione di affrontare per la prima volta le Olimpiadi Estive con l'obiettivo di poter regalare un importante medaglia all'Italia. "I Giochi saranno un momento chiave per me e per la mia carriera. Sono contento di far parte e vedere come vivere in un momento del genere perché ci sono tutti gli atleti migliori al mondo - ha concluso l'azzurro - Non vedo l'ora di conoscere e prendere spunti positivi che mi possono aiutare. Sarà uno dei tornei più importanti non essendoci tutti gli anni. Speriamo che l'Italia possa portare a casa più medaglie possibili".