L’ANALISI

Male dietro e bene davanti: Maignan e Jovic le due facce di questo Milan

Il portiere titolare sta vivendo una stagione difficile, l’attaccante di scorta segna a ripetizione e per entrambi sono in corso le trattative per il rinnovo

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L'Inter non è più pazza, lo ha dimostrato anche ieri sera battendo la Juve senza rischiare quasi mai nella partita che avvicina la seconda stella, la pazzia da qualche mese a questa parte si è spostata dall'altra parte di Milano e anche la vittoria in extremis del Milan allo Stirpe sembra dimostrarlo. Vantaggi, rimonte, sorpassi, controsorpassi, rigori sbagliati, risultati che cambiano al novantesimo o anche oltre, quest'anno i tifosi del Diavolo vivono sull'altalena e i numeri stanno lì a dimostrarlo: è un Diavolo a due facce. In campionato i rossoneri hanno il secondo miglior attacco (46) e nelle ultime otto partite hanno segnato molto più anche di Inter e Juve, ma 27 gol subiti in 23 partite non sono numeri da chi lotta per le zone alte della classifica (il Monza, 12esimo, ne ha subiti 28) e rappresentano il vero nervo scoperto della squadra di Pioli.

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Di sicuro lo stile di gioco offensivo ("vogliamo fare un gol in più degli avversari" ripete spesso il tecnico) e i tanti infortuni concentrati nel reparto difensivo (febbraio dovrebbe essere il mese del rientro di Tomori e Thiaw) hanno avuto il loro peso, ma un inaspettato contributo vizioso al numero di reti incassate arriva quest'anno anche da Mike Maignan, che a Frosinone come col Bologna ha preso gol sotto le gambe sul suo palo e che in generale in stagione è stato protagonista, oltre che di alcuni grandi interventi, anche di una lunga serie di sbavature. La papera sul tiro di Candreva, le incertezze con Napoli e Lecce (graziato dal Var), le imprecisioni a Cagliari, Udine e Parigi e l'errore, pesante, sul gol di Adeyemi: troppe per un portiere del suo calibro, che di solito era un incubo per i rigoristi avversari ma che quest'anno non ne ha parato neanche uno (l'ultimo al Maradona contro il Napoli in Champions). 

Le ultime indecisioni hanno fatto pensare a molti che il portiere francese possa essere ancora scosso dai fattacci di Udine, ma dallo staff di Pioli assicurano che Maignan è "tranquillo e sereno" e comunque gli errori non sono limitati alle ultime settimane, quindi cosa succede al portiere del Milan? Può darsi che sotto ci sia una questione psicologica legata anche alle trattative per il rinnovo di contratto che non decollano per motivi economici (8 milioni richiesti contro i circa 5 offerti), ma è solo un sospetto e che per altro non si concilia con la figura del professionista esemplare che abbiamo imparato a conoscere. 

Come si diceva però è un Milan a due facce, quasi ribaltato rispetto alle aspettative di inizio stagione, e se Magic Mike è il volto di una difesa che fa acqua da tutte le parti con una media di gol subiti che cresce di settimana in settimana, Luka Jovic è invece quello di un attacco che gira a meraviglia e segna a raffica. Il centravanti arrivato a costo zero l'ultimo giorno utile dalla Fiorentina dopo la 'delusione Taremi' si sta dimostrando uno degli acquisti più azzeccati del mercato estivo e dopo le prime prestazioni deludenti si è sbloccato (proprio contro il Frosinone a dicembre) segnando 7 reti nelle ultime 9 presenze per la bellezza di un gol ogni 55 minuti.

Quattro dei suoi cinque gol sono arrivati alzandosi dalla panchina, record in questa Serie A condiviso con Lautaro, e molti sono stati pesanti come quelli di Bergamo, Udine e Frosinone, tanto che alcuni tifosi iniziano a paragonarlo a Jon Dahl Tomasson e in società si comincia a pensare al rinnovo di contratto. In estate Jovic e il Milan hanno firmato un contratto di un anno con un'opzione unilaterale di rinnovo per un'altra stagione, opzione che il Milan con ogni probabilità eserciterà, ma il club rossonero sta parlando con il suo agente per cercare di capire se si può pensare anche a un contratto più "tradizionale" e che possa garantirgli pure un adeguamento dello stipendio.

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