Le vedove di José Mourinho, sempre inconsolabili in quel di Roma, continueranno a pensare che si tratti solo di una questione di calendario. E d'altronde, c'era un momento migliore per sostituire l'amatissimo portoghese con Daniele De Rossi? Certamente lo stesso pensiero lo avranno fatto a Trigoria prima di decidere per l'esonero dello Special One: Verona, Salernitana e Cagliari erano avversarie alla portata ed era nell'ordine delle cose che il nuovo tecnico potesse cominciare bene la propria avventura. Tutto vero, però poi le partite vanno vinte e la nuova Roma di De Rossi le ha vinte bene, sempre crescendo nel gioco e tornando a essere equilibrata dietro e pericolosa in attacco. Insomma, convincendo molto di più di quanto non avesse fatto Mourinho fin qui.
Cosa sarà della stagione dei giallorossi, nel frattempo risaliti fino al quinto posto a un solo punto dall'Atalanta (che deve però recuperare la gara contro l'Inter), lo dirà Simone Inzaghi sabato prossimo quando DDR incrocerà la capolista all'Olimpico. Non si può però nascondere che tutto, da quando De Rossi ha preso il posto di Mou, stia girando per il meglio. Vero, il portoghese era reduce da un ciclo di ferro con Juve, Lazio, Atalanta e Milan (tre sconfitte e un pari), ma risultati a parte era il gioco a essere sempre, diciamo così, molto discutibile.
Così, sia pure misurando le avversarie, la maggiore distanza tra passato e presente è tutta nella predisposizione mentale, nell'atteggiamento adesso decisamente più offensivo, nel gioco più moderno e anche nel cambio di rotta, deciso, nei comportamenti. Non più un nervosismo sempre sopra le righe ma, al contrario, la richiesta, chiara, di restare dentro la partita con lucidità. Contro il Cagliari, in questo senso, due episodi hanno definitivamente mandato in pensione il "mourinhismo": il rimprovero a Lukaku in avvio di partita per un faccia a faccia con Mina e la furia contro Paredes reo di essersi preso un giallo sul 4-0. Un altro mondo a pensare al prima.
De Rossi, giustamente, evita confronti che non spettano comunque a lui e che, nella crescita della sua Roma, è inutile fare. Dybala, d'altro canto, parla di un allenatore che ha portato entusiasmo che, nella lettura del calcio dell'argentino, significa una nuova propensione ad attaccare e guardare sempre in avanti. E' una nuova era e dove porterà cominceremo a scoprirlo sabato alle ore 18. Intanto, però, mentre le vedove di Mourinho continueranno sempre a rimpiangerlo la sensazione è che il vero Special sia proprio Daniele De Rossi.