Mentre allenatori, dirigenti e giocatori si lamentano per le troppe partite in calendario, Fifa e Uefa rispondono addolcendo tutto con una pioggia di soldi. Nel dettaglio, sia il Mondiale per club, sia il nuovo format della Champions League porteranno infatti nelle casse del club tanti milioni di euro. Cifre alla mano, per il torneo Fifa il montepremi totale in palio è di 2,5 miliardi: 100 milioni a chi vince la competizione, circa la metà per la sola partecipazione e premi ancora da stabilire per il superamento dei vari turni. Un vero e proprio lusso. Se andasse male, infatti, solo le tre partite del girone garantirebbero un ricavo di ben 50 milioni di euro.
Ma non è tutto qui. Per tenere lontane le sirene della Superlega, infatti, per il nuovo format della Champiosn League l'Uefa ha deciso infatti di aumentare del 30% il montepremi generale rispetto all'edizione in corso portandolo a 2,7 miliardi di euro. Denaro che dovrebbe assicurare ai club circa 60 milioni di euro solo per l'ammissione alla prima fase e che certamente allargherà il divario con le squadre che non vi prenderanno parte.
Roba da riempire le casse dei top club e rivoluzionare il mercato. Non solo in termini economici e di volume, ma anche temporali. Fifa e Uefa starebbero infatti studiando una soluzione per allungare la scadenza dei contratti in essere in maniera tale da coprire le tempistiche del Mondiale per club, la cui finale è fissata per il 13 luglio. L'idea però cozzerebbe con la volontà dei giocatori e con quella dei club che li hanno acquistati, costretti nel caso a dover aspettare fino a fine luglio per avere i calciatori a disposizione.
Un po' quello che è successo a Timo Werner nel 2020, quando la pandemia fece slittare la Champions e il giocatore preferì allenarsi con la sua nuova squadra (il Chelsea) rinunciando a partecipare al torneo col Lipsia per evitare infortuni. Un caso che ora sembra tornare d'attualità e su cui la Fifa dovrà trovare una soluzione in vista del Mondiale per club.