IL CASO

Caso Horner: accuse gravi e tempi molto stretti per chiarire la vicenda

Tra poco più di una settimana è in programma il lancio della RB20, il nuovo challenger Red Bull per il Mondale

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Il tranquillo inverno da dominatori della scena e netti favoriti per il Mondiale al via tra ormai meno di un mese è un lontano ricordo: la casa madre Red Bull è scossa ormai fino alle fondamenta dal caso Horner. Il cinquantenne ex-pilota e (fin dal 2005!) Team Principal del team padrone delle piste nelle ultime tre stagioni rischia seriamente il posto: è al centro di una vicenda legata a suoi presunti comportamenti inappropriati nei confronti di una dipendente Red Bull, che si sarebbe rivolta ai vertici aziendali, che si trovano in Austria. Red Bull nel senso dell'azienda quindi, non solo del team di Formula Uno che fa invece base nel Buckinghamshire, in Inghilterra. Il top manager di Leamington nega tutto, i vertici RB restano in silenzio ma l'azienda ha avviato un'indagine interna (che ha il compito di fare piena luce in tempi molto brevi), affidata ad un legale esterno. Qualsiasi ne sia l'esito, non potrà in alcun modo essere completamente "indolore" e difficilmente tarderà più di pochi giorni: entro la settimana, con la giornata di venerdì attualmente "indiziata" per lo svolgimento di un'udienza interna che si preannuncia decisiva. Nella Formula Uno di oggi (ma anche ben oltre lo stretto ambito sportivo) una vicenda di questo tipo - se confermata nella sua gravità - sarebbe difficilmente tollerabile. Vale a dire: la posizione di Christian Horner nella cabina di regia di RB potrebbe addirittura essere a rischio, forse anche quella nel paddock del Mondiale. Lo sostengono diverse fonti giornalistiche, le stesse che parlano di una Geri Halliwell (la ex Ginger Spice delle Spice Girls) "in lacrime e devastata ma al fianco del marito". Christian e Geri hanno un figlio insieme e due altre figlie da relazioni precedenti.

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Un caso molto delicato e inatteso, ormai alla vigilia della nuova stagione. Che non vuol dire semplicemente il Gran Premio del Bahrain di sabato 2 marzo. Nemmeno solo i test sempre a Sakhir di fine febbraio: il caso stesso va risolto o comunque chiarito in tempi molto più ristretti: giovedì 15 febbraio infatti - poco meno di una settimana, all'indomani di quella Mercedes, quarantotto ore dopo Ferrari - è in programma la presentazione della RB20 con la quale Max Verstappen punta al poker iridato tra i piloti e - insieme a Sergio Perez - alla supremazia del team tra i Costruttori. Dall'Inghilterra ci si spinge intanto fino ad indicare un possibile successore di Horner, nella persona di Jonathan Wheatley, attuale Direttore Sportivo dei "Tori", mentre da alcune parti le accuse di "comportamento gravemente prevaricatore" sarebbero funzionali ad una sorta di potere intero a Red Bull che vede sul versante opposto della barricata di Helmut Marko, ex plenipotenziario e attuale superconsulente RB (riconfernato per il 2024). Tutto questo dentro uno scenario, che si è via complicato dopo la scomparsa - il 22 ottobre del 2022 - di Dietrich Mateschitz, fondatore (partendo da zero) dell'impero Red Bull, del quale lo stesso Marko (ex pilota di F.1 e responsabile del vivaio piloti RB) era il braccio destro.

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Un commento autorevole è molto significativo è quello rilasciato a Bloomberg da James Volwles, Team Principal di Williams Racing:

"Solo una ventina d'anni fa il nostro era indubbiamente uno sport maschile. Le cose stanno cambiando, ed è solo un aspetto positivo che sta cambiando quel risultato. Da parte mia posso solo controllare ciò che accade all'interno della Williams e ciò che posso fare all'interno di quell'ambiente è aprire gli occhi di tutti su questo è il modo in cui dobbiamo essere, perché le idee migliori non vengono dall'essere un gruppo chiuso di individui ma dalla diversità". 

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