Nuovo anno, stesso problema. Parliamo della Nazionale e del 'dramma' bomber che affligge pure Luciano Spalletti. Quando siamo a pochi mesi da Euro 2024, l'Italia non ha ancora un attaccante designato. E se vediamo i numeri, mettendo dentro anche quelli degli esterni tanto cari al 4-3-3, i numeri sono preoccupanti. Otto gol per Immobile (stiamo considerando tutte le competizioni), sette per Scamacca, cinque per Retegui, quattro per Raspadori. E addirittura zero per Kean, il bianconero che recentemente lo stesso ct ha candidato pubblicamente in vista della manifestazione nella quale gli azzurri si presenteranno da campioni in carica.
A spaventare, oltre allo scarso rendimenti sotto porta, è anche l'impiego in campo: negli ultimi mesi, tra infortuni e vicissitudini varie, è stato solo Retegui ad avere una certa continuità di rendimento. Ossia di minutaggio: un dettaglio tutt'altro che banale. A conti fatti gli attaccanti italiani giocano poco e di conseguenza segnano poco. Se guardiamo la classifica marcatori il primo a tinte azzurre è Berardi con 9 gol, ma l'esterno è attualmente ai box. Chiesa, che si è fermato a sei, pure non se la passa benissimo a livello fisico. Zaniolo invece, tesserato dall'Aston Villa, ha accumulato 25 presenze nel totale tra Premier ed Europa: l'ex Roma però, si è fermato a quota due reti.
Nel complesso il quadro è tutt'altro che rassicurante: a giugno scattano gli Europei, e le incognite sono davvero tante per Luciano Spalletti. L'ex Napoli dovrà inventarsi qualcosa o sperare nell'exploit di qualche 'insospettabile' dalle belle speranze. I nomi? Pinamonti e Lucca. Non stanno sfigurando rispettivamente con Sassuolo e Udinese, e hanno il posto assicurato fino a fine stagione. Potrebbero essere loro a doversi carico di un peso non da poco visto che i colleghi, sulla carta più blasonati, vanno a singhiozzo.