"Rifarei tutto, nel bene e nel male. Forse non direi la frase dei 4 miliardi, quella e' stata una cosa stupida. Per il resto non rinnego nulla, altrimenti non sarei io. A distanza di 30 anni sono ancora un idolo a Torino, non rinnego niente". Pasquale Bruno non è stato dimenticato dai tifosi del Torino e, come ricordato ai microfoni di Radio Serie A, sarebbe pronto a ripetere quanto visto in campo. "Io volevo vincere, con le buone o con le cattive. Ai bambini dico di avere valori veri, l'importante e' andare a testa alta, guardando tutti negli occhi", ha spiegato. In merito alla sua celebre frase, 'i 4 in pagella non contano se hai 4 miliardi in banca', "mi sono pentito - ha ammesso Bruno -. Forse era stata detta dopo un derby perso, dove di solito io perdevo la testa. È stata una frase da ignorante, me ne vergogno. Mi piaceva marcare i piu' forti. Un aneddoto in tal senso e' quanto mi e' successo in un Milan-Torino a San Siro, partita che seguiva il fattaccio di due mesi prima, quando Van Basten aveva ballato sopra di me. Nel prepartita Mondonico affido' ad ognuno di noi un calciatore da marcare e quando mi disse di marcare Papin, che quell'anno era Pallone d'Oro, io ci rimasi male perche' volevo marcare quelli piu' grintosi".